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Tuchel: 'Con Lukaku non sta andando bene'. E in Southampton-Chelsea il belga va in tribuna: 0-6 in 54 minuti
Intervistato da Repubblica, l'allenatore del Chelsea, Thomas Tuchel, ha parlato della brutta sconfitta subita in Champions contro il Real Madrid, ma anche di alcuni degli uomini mercato presenti nella sua rosa fra cui Romelu Lukaku (che sogna un ritorno all'Inter) e Rudiger e Jorginho (che piacciono tanto alla Juve).
IL KO REAL - "Sono stato sveglio tutta la notte dopo la partita. Me la sono rivista in tv, mangiando cioccolata, mentre prendevo appunti. Ma ero così furioso che ogni tanto ho dovuto fare una pausa in cucina. L’ho capito dal primo minuto. Non occupavamo gli spazi, né facevamo i movimenti giusti. Abbiamo difeso male, attaccato male, non abbiamo mai preso il giusto ritmo né l’intensità. Supereremo questo momento".
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LUKAKU - "Romelu ha un fastidio al tendine di Achille, ma bisogna superare la stanchezza, anche mentale. Io amo questo club e i giocatori. Non possiamo dare la colpa a Romelu. Tra l’altro, è entrato sull’1-3, anche se poi ha fallito una buona occasione. Lukaku non ci ha destabilizzato. È un professionista e di recente si è allenato molto bene. L’abbiamo comprato perché credevamo e ancora crediamo in lui. Certo, sinora il “matrimonio” non è andato bene. Bisogna ammetterlo. Non è finita. Nel calcio tutto può cambiare in un attimo. Lo stesso per la stagione di un attaccante come Romelu". Nel frattempo però il belga non è stato convocato per il match col Southampton e i Blues non ne hanno risentito, tanto da essere in vantaggio 6-0 dopo 54'.
JORIGNHO E RUDIGER - "Jorginho e Kanté sono in scadenza fra un anno e sono situazioni da evitare. Anche Rudiger, lo stesso (scade a fine stagione ndr.). Speriamo di risolvere la situazione entro l’estate. Ma certo, ora il momento è un po’ difficile… La questione Abramovich non ci sta destabilizzando. Sinora non è stato così. Ci alleniamo come sempre qui a Cobham, giochiamo allo Stamford Bridge, ci prepariamo ai match alla stessa maniera. Non deve essere una scusa. Perché per noi non è cambiato niente".