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    Troppo Napoli, la Roma dura un tempo e non ha la stessa rosa. Osimhen sfrutta l'unico errore di Mou

    Troppo Napoli, la Roma dura un tempo e non ha la stessa rosa. Osimhen sfrutta l'unico errore di Mou

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Qualità. Davvero troppa, eccessiva da contenere per la Roma che ha retto un tempo e poi ha mollato nella ripresa. Il Napoli di Osimhen ha vinto all’Olimpico ed è schizzato in testa da solo, con 3 punti di vantaggio sul Milan, con 5 su Atalanta e Lazio, con 7 sulla Roma. Alla squadra di Spalletti è bastato un tempo, il secondo, per far valere la sua forza, la sua tecnica, le sue idee. In quei 45' la Roma ha perso aggressività e misure ed è stata punita. La rete di Osimhen è stata un capolavoro, ma prima di quel fulmine la Roma si era salvata cinque volte. Sulla vittoria della capolista non c’è un filo d’ombra.

    MASSIMO EQUILIBRIO - Troppa stima, troppa considerazione l’uno dell’altro, Mourinho aspettava Spalletti, le sue scelte, le sue idee, e giocava per annullarle. Era chiaro fin dalla vigilia che la partita fra Roma e Napoli sarebbe andata così e il primo tempo ha dato ragione più a Mou che al tecnico di Certaldo perché la gara è rimasta così bloccata da impedire a Kvaratskhelia, Lobotka, Zielinski e allo stesso Osimhen di mostrare la loro qualità come era accaduto praticamente sempre in questa stagione. Per dire: a metà campo, marcature a uomo. Il dinamico Camara su Ndombele, Pellegrini su Lobotka, Cristante su Zielinski, ma per la capolista Mourinho aveva pensato anche di allargare Ibanez, facendolo uscire dalla linea quando necessario, per controllare direttamente Lozano, mentre sull’altro fronte Karsdorp si è solo occupato del georgiano. Volendo, difesa a quattro più che a tre. Era ben coinvolto Zaniolo, ma troppo solo, Abraham non gli dava una mano, e in quelle poche fasi d’attacco romanista l’assenza di Dybala era pesante. Per finire, ritmo modesto. Del resto Mourinho non aveva il materiale tecnico del suo amico e collega Spalletti, non aveva soprattutto Dybala, ma alla fine gli è mancato anche un esterno tecnico come Zalewski. Insomma, non era facile. Gli appassionati di tattica si saranno divertiti, quelli che amano il calcio spettacolo assai meno.

    RIGORE SI’, RIGORE NO - L’unico momento emozionante dei primi 45' è stato il rigore concesso al Napoli da Irrati sul campo e cancellato da Di Paolo davanti al monitor: Rui Patricio aveva abbattuto Ndombele, ma toccando anche un po’ il pallone. Avete presente il rigore di ieri sera concesso all’Inter, con Terracciano che aveva toccato un po’ di palla e poi Lautaro Martinez? Ecco, all’Olimpico il senso è stato capovolto: a distanza di 24 ore può sembrare la certificazione dell’errore di Valeri al Franchi. Ma questo è un altro discorso. Nei momenti di attesa, Mourinho si è scatenato chiedendo il giallo per simulazione per Ndombele, mentre dall’altra parte Spalletti rideva. Il Napoli ha tenuto palla ma solo due volte nel primo tempo ha obbligato Rui Patricio a due parate (una volta Zielinski, l’altra Lozano) senza però difficoltà. Per Meret, solo un lavoro di rinvii e di attenzione sugli angoli. In tutto appena 8 conclusioni verso le due porte in 45 minuti, se si pensa che eravamo di fronte a due formazioni assai ambiziose, una anche capolista, era poco, molto poco.

    ORA NAPOLI - Il secondo tempo è stato molto diverso, nel senso che il Napoli ha recuperato tutta la sua qualità mentre la Roma non riusciva più a mantenere la stessa aggressività. Prima di segnare il super-gol con Osimhen, la squadra di Spalletti ha costruito cinque occasioni per segnare, due nitide. La prima con un diagonale di Lozano (deviazione da applausi di Rui Patricio), la seconda con Kvaratskhelia murato da Smalling, la terza con Elmas (entrato al posto di Ndombele) ancora murato dal centrale inglese, la quarta clamorosa con Juan Jesus, un sinistraccio al volo, in piena libertà, all’altezza del dischetto da rigore, la quinta con Osimhen che non riusciva a spiegarsi come aveva fatto a cacciare a lato il diagonale su tocco di Lozano. La Roma in avanti si era vista pochissimo, tutto il peso della gara ricadeva sulla sua difesa. Per Meret, nemmeno un intervento in 90 minuti.

    UN FULMINE - Osimhen aveva voglia di riscattarsi e quando Politano lo ha lanciato in profondità (ecco l’errore della Roma: lo spazio libero davanti a a quel fenomeno), Osimhen ha saltato di scatto Smalling, fino a quel momento insuperabile, e ha fatto partire una saetta di destro che si è spenta sul secondo palo. Gol fantastico, un gol alla Osimhen. Mourinho ha fatto i cambi dopo aver subìto lo svantaggio, ma ha sbagliato i tempi, era in ritardo, la Roma ne aveva bisogno assai prima. Ha messo dentro tutti insieme Vina, El Shaarawy e Matic, ma il Napoli col palleggio è andato in controllo della gara e la Roma non ha combinato niente. Troppo difensiva, ma anche troppe assenze. E’ finita male, con un mezza rissa intorno a Irrati dopo il fischio finale.


    Roma-Napoli 0-1 (primo tempo 0-0)

    Marcatore: 80’ Osimhen

    Assist: 80’ Politano

    Ammoniti Smalling, Lozano, Ndombele, Cristante, Mourinho, Spalletti, Ibanez, Olivera, Lobotka

    ROMA: Rui Patricio; Mancini (81' El Shaarawy), Smalling, Ibañez; Karsdorp (81' Viña), Camara (81' Matic), Cristante, Pellegrini, Spinazzola (85' Shomurodov); Zaniolo, Abraham (63' Belotti). All.: Mourinho.

    NAPOLI: Meret; Di Lorenzo, Kim, Jesus, Olivera; Ndombele (56' Elmas), Lobotka, Zielinski (74' Gaetano); Lozano (74' Politano), Osimhen, Kvaratskhelia.
    All.: Spalletti.

    Arbitro: Irrati. 

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