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    Troppo facile e troppo Milan contro un Torino vergognoso. Rebic fa meglio di Ibra e la Champions è più vicina

    Troppo facile e troppo Milan contro un Torino vergognoso. Rebic fa meglio di Ibra e la Champions è più vicina

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Troppo facile, troppo Milan. Dal 3-0 alla Juventus al 7-0 al Torino la doppia trasferta in Piemonte avvicina ancora di più la squadra di Pioli alla zona Champions. Una squadra da 10 come i gol realizzati in tre sere, senza subirne nemmeno uno. Per opposti motivi, i fantasma granata scivolano pericolosamente in zona retrocessione, anche per le scelte azzardate di Nicola che rinuncia a troppi uomini importanti, a cominciare da capitan Belotti, pensando alla prossima gara forse decisiva contro lo Spezia. Chi va in campo, però, offre una prestazione vergognosa, con l’unica eccezione della vittima Sirigu, troppo solo per opporsi agli scatenati Diaz, Hernandez e Rebic.

    NO IBRA SI’ MILAN - Pioli non può più contare su Ibrahimovic, che ha finito in anticipo il campionato per nuovi problemi fisici, ma può sempre contare sul miglior Milan tornato ai livelli del girone d’andata. Non ci sono attaccanti di ruolo, perché Mandzukic è ancora in panchina e così Rebic si deve adattare a occupare il posto di Ibrahimovic, esaltandosi nella ripresa con una tripletta mai riuscita allo svedese. Come tante altre volte quest’anno, anche senza Ibrahimovic, il Milan riesce a giocare bene lo stesso, coperto in difesa dove Tomori e Kjaer non fanno arrivare un pallone a Donnarumma, sicuro in mezzo al campo dove Kessie sale in cattedra al fianco di Bennacer e pericoloso davanti, sia sulle fasce grazie soprattutto a Theo Hernandez sia al centro grazie alla velocità di Diaz, più incisivo di Calhanoglu. E siccome il Torino sbanda pericolosamente dietro dove Bremer, Lyanco e Buongiorno lasciano troppi spazi, bastano pochi minuti ai rossoneri per far valere la loro superiorità tecnica e psicologica.

    DIAZ SI RIPETE - Come tre sere prima, sempre a Torino, a pochi chilometri di distanza, l’uomo che accende la miccia dell’entusiasmo è Brahim Diaz che ripaga la fiducia, per la verità un po’ troppo tardiva di Pioli, avviando l’azione del primo gol. Il piccolo centrocampista spagnolo parte dalla destra e si accentra servendo Theo Hernandez sulla sinistra che da fuori fa partire un terrificante sinistro sul quale Sirigu non può fare nulla. E’ il minuto 19 e il numero 19 del Milan conferma la sua vocazione offensiva e la sua precisione al tiro. Sbloccato lo 0-0, i rossoneri potrebbero raddoppiare subito con un colpo di testa dello scatenato Kessie deviato da Sirigu sui piedi di Castillejo che però calcia malissimo colpendo il palo da ottima posizione.

    KESSIE NON SI RIPETE - Nemmeno questo nuovo spavento scuote il Torino privo di capitan Belotti, sostituito da Bonazzoli al fianco di Zaza. Senza grinta e senza velocità la squadra di Nicola subisce passivamente gli assalti del Milan che al 25’ ottiene giustamente il 2-0. Castillejo, lanciato in area di rigore sulla destra, viene atterrato da Lyanco e dal dischetto questa volta Kessie non sbaglia come contro la Juventus, quando fallì proprio la trasformazione del raddoppio.

    FOLLIA CALHANOGLU - Colpito e affondato, il Torino si rende pericoloso per la prima e unica volta nel primo tempo soltanto grazie a una follia di Calhanoglu che nella propria area di rigore smarca nel vero senso del termine Zaza con un retropassaggio. L’attaccante, forse sorpreso per l’inedito regalo, non trova il tempo per battere Donnarumma, bravo a respingere la conclusione successiva di Bremer. Senza nemmeno la fiammella della speranza che si sarebbe riaccesa grazie a un gol, il Torino crolla definitivamente nella ripresa quando Kessie sradica un pallone e appoggia al centro dove Diaz devia in corsa di sinistro, firmando il meritato 3-0.

    VALANGA MILAN - Incassato il terzo gol, Nicola opera tre cambi togliendo i deludenti Baselli, Linetty e Rodriguez, inserendo Verdi, Rincon e Ansaldi. Come non detto, comunque, perché lo scatenato Diaz colpisce la traversa. Potrebbe bastare così, ma il Milan non si ferma e lo scatenato Hernandez riesce persino a firmare un gol con un delizioso pallonetto da grande attaccante, il settimo per lui in campionato. È il 4-0 e non è finita nemmeno stavolta perché Krunic, appena entrato al posto di Diaz, libera Rebic che si toglie la soddisfazione di infilare in rete il pallone del facile 5-0. Siccome l’appetito vien mangiando, pensando al Milan, oppure al peggio non c’è mai fine, pensando al Torino, ecco il sesto gol rossonero, frutto di un’azione avviata dai nuovi entrati Meitè e Leao che invece di cercare il tiro smarca al centro Rebic, freddo nel tocco del 6-0. E sempre lui, il vice-Ibra, fa meglio dell’originale segnando di ginocchio il gol di uno storico 7-0. E stavolta è davvero finita.

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    IL TABELLINO
    Torino-Milan 0-7 (primo tempo 0-2)

    Marcatori: 19’ p.t. Hernandez (M), 26’ p.t. Kessie rig. (M), 5’ s.t. Diaz (M), 17’ s.t. Hernandez (M), 23’ s.t. Rebic (M), 27’ s.t. Rebic (M), 34’ s.t. Rebic (M)

    Assist: 19’ p.t. Diaz (M), 5’ s.t. Kessié (M), 17’ s.t. Rebic (M), 23’ s.t. Krunic (M), 27’ s.t. Leao (M), 34’ s.t. Rebic (M)

    Torino (3-5-2): Sirigu; Bremer, Lyanco, Buongiorno; Singo, Baselli (11’ s.t. Verdi), Mandragora, Linetty (11’ s.t. Rincon), Rodriguez (11’ s.t. Ansaldi); Zaza, Bonazzoli. All. Nicola
     
    Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Tomori, Kjaer, Hernandez (24’ s.t. Dalot); Bennacer (1’ s.t. Meité), Kessie; Castillejo, Diaz (18’ s.t. Krunic), Calhanoglu (24’ s.t. Leao); Rebic (38’ s.t. Mandzukic). All. Pioli

    Arbitro: Guida di Torre Annunziata

    Ammoniti: 41’ p.t. Bennacer (M), 44’ p.t. Baselli (T), 3’ s.t. Linetty (T)
     

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