AFP/Getty Images
Milan, Thiago Silva non è più il migliore
C'è un'idea che stuzzica il Milan in vista della prossima stagione per tornare ad avere un reparto difensivo affidabile, condizione imprescindibile per qualsiasi squadra che ambisca ad essere protagonista ad alto livello. Il progetto che agita Galliani è di riportare in rossonero Thiago Silva, centrale classe 1984 del Paris Saint Germain e titolare della nazionale brasiliana di Dunga trasferitosi in Francia nell'estate 2012 per 42 milioni di euro dopo essersi consacrato in rossonero come il miglior interprete al mondo nel suo ruolo.
LEADER NATURALE - Acquistato dal Fluminense per 10 milioni nel gennaio 2009 grazie a una geniale intuizione dell'allora dirigente Leonardo, che avrebbe poi guidato il centrale brasiliano da tecnico nella stagione successiva, dopo 5 mesi in cui si è allenato senza poter giocare (avendo il Milan esaurito gli slot per i calciatori extracomunitari) ma studiando due mostri sacri come Maldini e Nesta, dalla stagione 2009/2010 è diventato il vero punto di riferimento della retroguardia rossonera. Un terzo posto, uno Scudetto vinto nel 2011 (insieme alla Supercoppa di Lega) al primo anno di Allegri e un altro sfiorato l'anno dopo nell'avvincente testa a testa con la Juventus di Conte: un palmares non all'altezza di un calciatore capace di raccogliere con incredibile naturalezza l'eredità dei grandi predecessori nel ruolo, di imporsi da subito per qualità e personalità come leader naturale del gruppo fino a diventarne il capitano.
TROPPI INFORTUNI - Parliamo al passato, perchè quel Thiago Silva a Parigi non l'hanno visto quasi mai e, non a caso, sono corsi ai ripari acquistando a suon di milioni l'ex romanista Marquinhos prima e David Luiz poi. Colpa di una catena di infortuni muscolari che non gli ha concesso tregua fin dal giorno del suo arrivo. Un mese e mezzo di stop dal gennaio al marzo del 2013, altri 45 giorni circa da settembre a novembre dello stesso anno e un altro stop di oltre due mesi da agosto a ottobre (quest'anno ha giocato solo 6 partite in campionato e 2 in Champions) dopo un Mondiale conclusasi in maniera disastrosa con la scoppola subita in semifinale dalla Germania. Una competizione nella quale nemmeno lui, da capitano, ha brillato, dimostrandosi incapace di guidare un reparto composto da giocatori più portati ad assecondare il proprio astro che a metterlo al servizio degli altri. Nel Milan di oggi, pieno di dubbi, costruito su tante/troppe scommesse di mercato e bisognoso di un progetto di ampio respiro, che senso avrebbe varare una nuova operazione nostalgia? Alla luce del suo rendimento al PSG, la cessione di Thiago Silva a 42 milioni di euro (senza contare i 9 milioni netti di stipendio risparmiati a stagione) è stata una grande operazione di mercato e puntare sull'ennesimo cavallo di ritorno, dopo gli sfortunati precedenti di Shevchenko e Kakà, potrebbe rivelarsi un altro clamoroso autogol.
I NUMERI DI THIAGO SILVA NELLA LIGUE 1 2014/2015:
LEADER NATURALE - Acquistato dal Fluminense per 10 milioni nel gennaio 2009 grazie a una geniale intuizione dell'allora dirigente Leonardo, che avrebbe poi guidato il centrale brasiliano da tecnico nella stagione successiva, dopo 5 mesi in cui si è allenato senza poter giocare (avendo il Milan esaurito gli slot per i calciatori extracomunitari) ma studiando due mostri sacri come Maldini e Nesta, dalla stagione 2009/2010 è diventato il vero punto di riferimento della retroguardia rossonera. Un terzo posto, uno Scudetto vinto nel 2011 (insieme alla Supercoppa di Lega) al primo anno di Allegri e un altro sfiorato l'anno dopo nell'avvincente testa a testa con la Juventus di Conte: un palmares non all'altezza di un calciatore capace di raccogliere con incredibile naturalezza l'eredità dei grandi predecessori nel ruolo, di imporsi da subito per qualità e personalità come leader naturale del gruppo fino a diventarne il capitano.
TROPPI INFORTUNI - Parliamo al passato, perchè quel Thiago Silva a Parigi non l'hanno visto quasi mai e, non a caso, sono corsi ai ripari acquistando a suon di milioni l'ex romanista Marquinhos prima e David Luiz poi. Colpa di una catena di infortuni muscolari che non gli ha concesso tregua fin dal giorno del suo arrivo. Un mese e mezzo di stop dal gennaio al marzo del 2013, altri 45 giorni circa da settembre a novembre dello stesso anno e un altro stop di oltre due mesi da agosto a ottobre (quest'anno ha giocato solo 6 partite in campionato e 2 in Champions) dopo un Mondiale conclusasi in maniera disastrosa con la scoppola subita in semifinale dalla Germania. Una competizione nella quale nemmeno lui, da capitano, ha brillato, dimostrandosi incapace di guidare un reparto composto da giocatori più portati ad assecondare il proprio astro che a metterlo al servizio degli altri. Nel Milan di oggi, pieno di dubbi, costruito su tante/troppe scommesse di mercato e bisognoso di un progetto di ampio respiro, che senso avrebbe varare una nuova operazione nostalgia? Alla luce del suo rendimento al PSG, la cessione di Thiago Silva a 42 milioni di euro (senza contare i 9 milioni netti di stipendio risparmiati a stagione) è stata una grande operazione di mercato e puntare sull'ennesimo cavallo di ritorno, dopo gli sfortunati precedenti di Shevchenko e Kakà, potrebbe rivelarsi un altro clamoroso autogol.
I NUMERI DI THIAGO SILVA NELLA LIGUE 1 2014/2015: