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    Trezeguet: 'Che rimpianto la Champions, più forti noi del Milan. Mi rivedo in Zaza'

    Trezeguet: 'Che rimpianto la Champions, più forti noi del Milan. Mi rivedo in Zaza'

    171 gol in 316 partite. Champions, Serie A o Serie B, per David Trezegue non c'è mai stata alcuna differenza. Il francese, alla Juventus, ha fatto sempre il suo: gol. L'ex numero 17 bianconero, Campione del Mondo e d'Europa con la Francia (Euro 2000 è ancora una ferita aperta per tutti gli italiani), si è raccontato ai Signori del Gol, in onda su Sky Sport. Queste le parole sulla sua esperienza juventina, che ha una grande macchia: la finale di Champions persa contro il Milan: "L’unico trofeo che ho mancato con la Juventus è stata questa Champions, perché eravamo più forti del Milan, avevamo dimostrato in Italia di essere i più forti e c’era molta voglia di vincerla. Purtroppo è stata una partita non bella e abbiamo perso ai rigori. In quel momento, come sempre quando sei giovane, hai sempre il pensiero che prima o poi tornerai a giocarla, ma purtroppo non è stato il mio caso, perciò è il rimpianto più importante della mia carriera. Il tempo ha fatto sì che fossi in tribuna con la famiglia Agnelli durante l’ultimo Barcellona-Juventus, e ho sofferto non nella stessa maniera ma molto forte emotivamente, perché questa Champions fa fatica ad arrivare, però io sono molto fiducioso perché vedo una Juve che è tornata quella che tutti conoscevano, protagonista a livello nazionale ed internazionale, sono uno che pensa che il lavoro paga e per la maniera in cui sta  lavorando questa società, sono convinto che questo traguardo arriverà".

    LA GIOIA DEL 5 MAGGIO - "Marcello Lippi è stato l’allenatore più importante per me, per più di un motivo: primo, perché non lo conoscevo, e dopo che è arrivato ho subito visto l’entusiasmo nei suoi confronti da parte dei nostri tifosi e degli stessi compagni. Si parlava moltissimo di questo scambio, Christian Vieri alla Juventus e io all’Inter. Io sentivo la fiducia da parte del mister e volevo dimostrare a tutti che dopo la partenza di Inzaghi potevo dimostrare le mie qualità. Grazie alla fiducia che mi dava, il mister è riuscito a tirare fuori il meglio di me, sia perché abbiamo vinto il campionato, sia perché sono stato capocannoniere, e ho fatto i primi passi in questa Juventus che aveva come obiettivo quello di vincere sempre. Per me quello scudetto è stato unico e straordinario anche perché lo abbiamo vinto all’ultima giornata, rimane un bellissimo ricordo per i nostri tifosi e l’inizio di un lavoro interessante. L’anno successivo infatti abbiamo vinto con un margine molto più ampio, perché la squadra aveva capito quello che voleva il mister".

    SUL CONNAZIONALE POGBA - "Pogba è un grandissimo giocatore e anche un investimento molto importante perché è giovane. Magari ha avuto troppe responsabilità, ma se le è guadagnate dimostrando di essere un giocatore molto importante per la Juventus, per il calcio italiano e per la nazionale francese. Questo sarà il suo obbligo: quando sei un giocatore unico, devi prenderti queste responsabilità. La cosa più importante è che ho rivisto un Pogba molto più sereno, mister Allegri ha fatto un lavoro unico con lui: ha fiducia piena nei suoi confronti, parla molto con lui, lo fa crescere perché sa che è molto giovane ed ha un futuro molto importante davanti a sé, e lui si è messo a disposizione della squadra. E questa penso che sia la linea da seguire. Oggi la Juve ha questa possibilità di averlo, e mi auguro che rimanga a lungo, perché sa benissimo che è in un ambiente giusto per la sua crescita, ha tutta la fiducia e un futuro interessante, può fare la storia alla Juventus".

    'MI RIVEDO IN ZAZA' - "Zaza è un giocatore molto interessante e mi ricorda i miei primi periodi, magari non come giocatore ma nel modo in cui viene utilizzato. E’ un giocatore che parla poco, che quando entra in campo dimostra di essere un giocatore importante, sa di avere davanti dei giocatori di livello alto, ma lui sta dimostrando non solo di essere da Juventus, tant’è che sta facendo gol, ogni volta che entra si mette in luce e questo lavoro paga. Lo ha capito lui, lo hanno capito i suoi compagni, ed ora per me è un’arma in più per la Juve e un giocatore molto importante per la Nazionale Italiana. Poi, come è giusto che sia, ha come obiettivo diventare titolare sia alla Juventus, sia in Nazionale, questo fa parte del voler crescere."
     

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