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Trezeguet, fermato ubriaco al volante, insulta gli agenti: 'Pezzenti, non guadagnate neanche 2000 euro'
LA VICENDA - Il francese, secondo quanto riportato da La Repubblica, stava tornando da Monforte d’Alba, nelle Langhe, dove in compagnia di un altro ex bianconero, Mauro Camoranesi, aveva preso parte a una degustazione di diverse annate di Barolo, tra cui una bottiglia del 2006. Gli amministratori comunali li avevano ospitati poi per una cena in paese, con annesso assaggio dei prodotti tipici. Rientrato a Torino, in via Po, vicino piazza Castello, poco dopo mezzanotte Trezeguet è stato fermato dalla polizia. Visibilmente ubriaco, si è rifiutato di sottoporsi all’alcoltest, tra insulti e toni molto accesi. Dopo un’ora, gli agenti sono riusciti a convincerlo, spiegandogli che chi si rifiuta di fare l’alcoltest rischia il massimo della sanzione. L’esame, eseguito più volte, è risultato di molto superiore al limite consentito, con valori compresi tra 1,7 e 1,5. Trezeguet è stato dunque denunciato per guida in stato d’ebbrezza, oltre al ritiro della patente, ma rischia anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, per l’atteggiamento tenuto nei confronti dei poliziotti.
GLI INSULTI DI TREZEGOL - Come riferisce Corriere.it. il Suv di Trezeguet è stato notato alle 00.40 in via Po, angolo via Montebello, per la forte velocità e perché aveva fatto una sterzata brusca per evitare un passante, visto all’ultimo momento. La volante si è affiancata all’auto dell’ex calciatore con la paletta e lo ha invitato a mostrare patente e libretto e a sottoporsi all’etilometro. Trezeguet ha detto agli agenti: "Lo faccio il test, ma dopo un’ora". Poliziotti e agenti della municipale gli hanno spiegato che non era possibile attendere. A quel punto Trezeguet ha gridato: "Pezzenti", "poveracci, non guadagnate nemmeno duemila euro". Poi è convinto e ha fatto il test. Dopo aver saputo che l’esito era 1,76 g/l, Trezeguet si è innervosito ancora di più. Mentre l’amico lo esortava a bere acqua per diluire l’alcol nel sangue, l’ex attaccante ha urlato ai poliziotti: "Siete degli sfigati", "concha tu madre".
Dichiara Eugenio Bravo, poliziotto e segretario torinese del Siulp, come riportato sempre da Corriere.it: "L’arroganza, la strafottenza di questo signore, che soltanto perché è ricco, si sente al di sopra della legge e dell’autorità si contrappone alla grande professionalità ed equilibrio dei poliziotti che hanno proceduto con la massima regolarità".