Trattative nella vasca da bagno, principi e urla per i corridoi: storia e aneddoti del Gallia, l’hotel del mercato
LO STRILLONE - Per quei corridoi sono passati Renato Dall’Ara e Giampiero Boniperti Angelo Moratti e Gipo Viani. Lì hanno chiuso Sivori dalla Juve al Napoli, e più volte l’ex allenatore del Foggia dei primi Anni ‘60 Oronzo Pugliese si presentava insieme al presidente per sponsorizzare i suoi giocatori: “A chi interessa un centravanti da più di 20 gol? - strillava tra le stanze dell’hotel - Se tirate fuori 200 milioni è vostro!”. Una sorta di televendita. Altri tempi. Ce lo vedete oggi Inzaghi al Gallia strillando che Lautaro è sul mercato?!
STOP AL MERCATO - Nell’aprile del 1969 il Gallia chiude le porte al mercato. Scelta della direzione dell’hotel che non tollerava più la ressa e la confusione che si creava intorno ai turisti gli ultimi giorni delle trattative. Tra le cose che sopportavano meno c’erano quei mozziconi di sigarette - all’epoca si poteva fumare dentro, e pensate uno alla Sabatini quante poteva fumarne durante una trattativa - che rovinavano i tappeti lussuosi ma ormai andati. Basta, il mercato lì non si poteva più fare. E come gliel’hanno fatto capire? Togliendo l’aria condizionata durante una sessione estiva. Non riuscendo a svuotare il Gallia da dirigenti e procuratori, più avanti hanno deciso di limitare l’ingresso all’hotel solo a chi aveva preso una stanza. Era diventato l’albergo del non mercato. Per 52 anni è stato così. Oggi si riparte dal Gallia, guardando al futuro tra gli aneddoti del passato.
@francGuerrieri