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  • Tramontana: 'L'Inter una delle poche a pagare gli stipendi senza accordi al ribasso. Con Marotta siamo al sicuro'

    Tramontana: 'L'Inter una delle poche a pagare gli stipendi senza accordi al ribasso. Con Marotta siamo al sicuro'

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    Alzi la mano chi questa estate, di fronte agli scenari apocalittici che si stavano materializzando in casa Inter, ha trovato conforto sempre e solo nella presenza in società di Giuseppe Marotta! Sono sicuro che sarete in tanti ad alzare la mano e io sono sicuramente uno di voi. Leggere di Inter questa estate è stato abbastanza demotivante e spiazzante. L’addio di Hakimi non ci ha colto di sorpresa, nemmeno il tempo di abituarsi alla sua bravura e alla sua presenza che, in un battito di ciglia, aveva fatto le valige per la solita Parigi. Il burrascoso ma silenzioso addio di Conte è stato triste e malinconico, mentre il “benservito” di Lukaku ha avuto il sapore amaro della presa in giro. Da questi dati di fatto si è innescato un ipotetico “fuggi fuggi” generale con l’offerta faraonica del Tottenham per Lautaro e la fila di estimatori di Barella pronti a fare follie per accaparrarselo. Un disastro che alla fine non si è materializzato. 

    Questo “caos” estivo sarebbe bastato per provocare una depressione di massa tra i tifosi nerazzurri che, per loro (nostra) fortuna hanno potuto contare su di una figura che in quei momenti “difficili” è stata quasi “mistica”: i tifosi erano consapevoli di avere in società Giuseppe Marotta da Varese. Ci ha pensato lui (ovviamente insieme alla società) a rimettere insieme i pezzi del puzzle e, nonostante le difficoltà, a creare un’Inter ancora competitiva ai massimi livelli nazionali. Nonostante i dati di fatto le parole sull’Inter, come spesso capita, si sono sprecate. C’è chi tirava ad indovinare sui più disparati argomenti cercando sempre di trovare le criticità anche dove queste non avevano senso di esistere.
    Nel calcio italiano tante realtà stanno vivendo una preoccupante crisi economica chi per un motivo chi per un altro, ma quando si parla di Inter si è spietati e catastrofisti (ai limiti dell’assurdo) con altri, chissà per quale motivo poi, si è più indulgenti e comprensivi.

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    Marotta, intervenuto al Festival dello Sport, non si è fatto pregare e ha spiegato molto chiaramente l’indirizzo che ha preso la società nerazzurra, alzando la voce anche per far capire che il futuro interista non sarà così difficile come lo stanno dipingendo i media: ”L'Inter è stato uno dei pochi club in Italia che ha rispettato nella propria totalità i contratti con i propri giocatori, abbiamo pagato tutti gli stipendi, non abbiamo avuto alcuno sconto dai giocatori ma l'abbiamo fatto anche alla luce delle performance in questi due anni fatte di risultati”. Dopo mesi d’inchiostro riversato per parlare dei mancati stipendi dell’Inter arriva la precisazione di Marotta, fa pensare che l’AD nerazzurro spieghi che la sua società è stata UNA DELLE POCHE a pagare le retribuzioni senza sconti e senza accordi al ribasso.

    Non ho trovato in questi giorni articoli sulle società che lo hanno fatto. Per carità sia chiaro che non c’è nulla di male nel trovare l’accordo con i propri tesserati per “sanare” le casse del club e ridurre le spese, ma trovo strano che se lo fa l’Inter sia un evento deprecabile mentre se lo fanno le altre sia tutto normale e ammirevole.  Ora l’Inter si è assestata, non naviga certo nell’oro ma può guardare al futuro prossimo con più serenità. Anche qui Marotta non fa mancare il suo apporto e le sue parole non possono lasciare i tifosi nerazzurri indifferenti: ”Adesso i conti sono in sicurezza e abbiamo raggiunto il risultato mantenendo la competitività. Significa che non ci saranno più cessioni di pezzi pregiati per fare cassa e che gli obiettivi dell’Inter restano invariati e guardano al top in Italia e in Europa. Quando ci sono difficoltà economiche, occorre lavorare con una visione, un progetto e uno spirito di comunità: l’Inter c’era, c’è e ci sarà sempre”. 

    Nella situazione in cui versano le casse del calcio italiano è ovvio che un’eventuale offerta di 80-90 milioni per un giocatore non sia declinabile. Se, per fare un esempio, il Tottenham di turno dovesse davvero arrivare con 100 milioni per Lautaro il club avrebbe l’obbligo e il dovere di trattare la cessione. La cosa che però Marotta fa capire chiaramente è che loro non si faranno trovare impreparati di fronte a questa eventualità e che con professionalità e competenza manterranno alto il livello della squadra. Ovviamente c’è chi dimenticherà presto le parole di Marotta perché non fanno gioco e perché così diventerebbe più difficile parlare di una qualsiasi crisi Inter. Io però me le ricorderò bene e sono sicuro che lo faranno anche tanti tifosi nerazzurri.

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