Tramontana: 'Inzaghi, ora tocca a te. L'Inter va svegliata e stimolata, non è un discorso di modulo'
La squadra nelle ultime partite è sembrata sfiduciata e frustrata, la manovra che permise all’Inter di issarsi in vetta, qualificarsi agli ottavi di Champions e vincere la Supercoppa ormai è un lontano ricordo e, se togliamo i cinque gol segnati alla Salernitana, anche l’attacco fa molta fatica a svolgere il suo lavoro. Basti pensare ai numeri di Lautaro che negli ultimi tre mesi ha segnato solo quattro gol in campionato tutti alla Salernitana.
In campo si vede una squadra in difficoltà, gli stessi big che dovrebbero trascinare i compagni nei momenti bui si perdono nella confusione del momento, il risultato è che le vittorie non arrivano più e la classifica in ottica scudetto sta cominciando ad essere problematica. Tocca quindi a chi ha in mano il timone far si che la barca ritorni a navigare sulla giusta rotta, Inzaghi deve recuperare la bussola che sembra aver perso trovando il modo di dare energie e motivazioni nuove alla sua ciurma.
Dopo l’ultima estate nessuno avrebbe pronosticato l’Inter vincente del campionato, molti addirittura la vedevano fuori dalle prime quattro. Ora pretendere che l’Inter debba vincere lo scudetto considerando le altre solo outsiders pronte a fare il miracolo mi sembra un’assurdità, ma è pur vero che questa squadra ha tutte le carte in regola per giocarsela con chi la precede. Per questo non sarebbe perdonabile tirare i remi in barca facendosi trasportare da una corrente avversa ormai difficile da contrastare. Ma l’Inter è pur sempre l’Inter e non è concesso arrendersi soprattutto quando alla fine del campionato mancano ancora tante partite e tanti punti.
Inzaghi ha dimostrato fino a qui di saper fare il suo mestiere, ha ereditato una squadra vincente ma rivoluzionata in tutti i suoi top player e con un lavoro di due anni da dover completamente rivedere. Non era facile per niente e se qualcuno mi avesse chiesto a settembre se avrei firmato per avere la situazione attuale in campionato non avrei avuto dubbi a mettere tutto nero su bianco. Le cose però sono cambiate in corso d’opera, l’Inter si è dimostrata forte e affamata fino al minuto 75 del derby. Dal gol di Giroud si è spenta la luce ad Appiano e le vittorie sono diventate una rarità.
Dico la verità: fino a gennaio ogni volta che mi approcciavo a un match dell’Inter avevo la tranquillità che avrei visto una squadra organizzata pronta a gestire ogni situazione della partita. Ora non è più così, la sicurezza nei propri mezzi è diventata mancanza di fiducia, il pallone scotta e le gambe pesano.
Torno al concetto iniziale. Ora tocca al mister rimescolare le carte e dare nuova linfa ad un gruppo che ha l’obbligo di crederci e provarci fino all’ultimo minuto del campionato. Mi chiederete cosa può fare Inzaghi. Il mister deve trovare la chiave per ridare autostima ai suoi, in fondo nella rosa nerazzurra ci sono i giocatori campioni d’Italia in carica, c’è chi ha vinto un Europeo da protagonista, c’è chi ha vinto una coppa America e chi ha fatto una finale mondiale, è un gruppo che nonostante l’eliminazione è riuscito ad espugnare Anfield dopo un anno. Con queste premesse una resa incondizionata a questo punto sarebbe ingiustificabile.
Non credo la soluzione possa essere un cambio di modulo, questo schema tattico con questi giocatori ha portato l’Inter a dare spettacolo cambiarlo non avrebbe senso. Per me il problema è ritrovare lo spirito di chi ha fame e di chi vuole vincere lasciando in campo tutto quello che ha per i compagni e per loro stessi, l’obiettivo deve essere tornare alla vittoria. Tocca a Inzaghi.