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Tra Maldini e Raiola è una guerra di posizione: quello di Donnarumma sarà un verdetto sul progetto del Milan
Il caso è aperto più che mai. Non è bastata la doppia apertura del Milan a un aumento fino a 8 milioni di euro netti, raggiungibile attraverso i bonus, e ad un "contratto-ponte" di due anni pur di scongiurare l'eventualità dell'addio a parametro zero. Il prepartita di Parma, ma anche le ore successive - catalizzate prevalentemente dal Maresca-gate - hanno avuto ancora una volta come protagonista Gianluigi Donnarumma e la diatriba relativa al suo futuro. Sceglierà ancora una volta di optare per la fedeltà ai colori rossoneri o la prospettiva di trasferirsi in un top club già affermato e ovviamente passare all'incasso dal punto di vista economico?
LA CHIAREZZA DI MALDINI - Il direttore dell'area tecnica Paolo Maldini ha parlato in termini mai così chiari davanti a un microfono e davanti a una telecamera: "Non legarsi eternamente è una scelta che uno fa e porta avanti nel tempo, a volte dà soddisfazioni a volte no. So cos'ho a disposizione dal club, per fare un affare bisogna essere felici in due". Che, tradotto in parole ancora di più semplice comprensione, significa: questa è la massima offerta che possiamo presentare, prendere o lasciare. Niente più tentativi di giocare al rialzo, niente più strategie per provare ad alzare ulteriormente l'asticella e condizionare psicologicamente il Milan, che indubbiamente ha uno svantaggio dal punto di vista tattico in questa trattativa. Raiola e Donnarumma sono chiamati a fare una scelta che va oltre la semplice opportunità di monetizzare la crescita esponenziale del portiere classe '99, già oggi tra i migliori al mondo nel suo ruolo.
LA PALLA A GIGIO - La risposta al club rossonero ha tanto il sapore del verdetto sul progetto sportivo ideato da Elliott e totalmente sposato da Maldini e Massara: un progetto rafforzato in determinati princìpi dalla crisi economica globale che ha colpito pesantemente anche il mondo del calcio e che impone una riflessione sui suoi costi. La musica è destinata a cambiare, gli ingaggi e il ruolo dei procuratori andranno ridimensionati, l'individuazione e l'acquisto di giocatori più giovani diventerà la norma, nella concezione filosofica del fondo statunitense. I discorsi sulle bandiere e sull'attaccamento alla maglia sono oggi anacronistici e passati di moda, ma la questione Donnarumma è giunta a un passaggio fondamentale: il Milan ha parlato chiarissimo, ora tocca al diretto interessato prendere una posizione.
LA CHIAREZZA DI MALDINI - Il direttore dell'area tecnica Paolo Maldini ha parlato in termini mai così chiari davanti a un microfono e davanti a una telecamera: "Non legarsi eternamente è una scelta che uno fa e porta avanti nel tempo, a volte dà soddisfazioni a volte no. So cos'ho a disposizione dal club, per fare un affare bisogna essere felici in due". Che, tradotto in parole ancora di più semplice comprensione, significa: questa è la massima offerta che possiamo presentare, prendere o lasciare. Niente più tentativi di giocare al rialzo, niente più strategie per provare ad alzare ulteriormente l'asticella e condizionare psicologicamente il Milan, che indubbiamente ha uno svantaggio dal punto di vista tattico in questa trattativa. Raiola e Donnarumma sono chiamati a fare una scelta che va oltre la semplice opportunità di monetizzare la crescita esponenziale del portiere classe '99, già oggi tra i migliori al mondo nel suo ruolo.
LA PALLA A GIGIO - La risposta al club rossonero ha tanto il sapore del verdetto sul progetto sportivo ideato da Elliott e totalmente sposato da Maldini e Massara: un progetto rafforzato in determinati princìpi dalla crisi economica globale che ha colpito pesantemente anche il mondo del calcio e che impone una riflessione sui suoi costi. La musica è destinata a cambiare, gli ingaggi e il ruolo dei procuratori andranno ridimensionati, l'individuazione e l'acquisto di giocatori più giovani diventerà la norma, nella concezione filosofica del fondo statunitense. I discorsi sulle bandiere e sull'attaccamento alla maglia sono oggi anacronistici e passati di moda, ma la questione Donnarumma è giunta a un passaggio fondamentale: il Milan ha parlato chiarissimo, ora tocca al diretto interessato prendere una posizione.