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    Tra lo scudetto e il Napoli c'è di mezzo ancora la Fiorentina: quel 3-0 mai dimenticato

    Tra lo scudetto e il Napoli c'è di mezzo ancora la Fiorentina: quel 3-0 mai dimenticato

    • Andrea Ajello
    Il sogno scudetto passa ancora una volta dalla Fiorentina, così come era successo quel 29 aprile del 2018 quando il Napoli, esaltato dalla vittoria storica in casa della Juventus, venne sconfitto 3-0 a Firenze contro la squadra allenata proprio da Stefano Pioli, oggi il rivale numero uno per la vittoria finale. Quel giorno il Napoli perse le speranze di vincere lo scudetto 28 anni dopo dall’ultima volta. Ora di anni ne sono passati 32 e c’è di nuovo aria di festeggiamenti. Per continuare a sognare, la squadra di Spalletti non potrà sbagliare contro i viola nel match di domani pomeriggio. Vincere per provare anche a dimenticare (almeno in parte), quella tripletta di Giovanni Simeone che decretò la fine delle speranze azzurre.  

    SIMILITUDINI – La partita contro la Fiorentina arriva quando ormai mancano poche giornate alla fine del campionato, così come nel 2018. La posizione in classifica è la stessa (secondo posto) così come i punti di distacco dalla capolista (solo uno). Anche la settimana di vigilia è stata simile. Quattro anni fa, il Napoli affrontava i toscani dopo il successo allo Juventus Stadium firmato dal colpo di testa all’89esimo di Kalidou Koulibaly, arrivando quindi alla partita con grande entusiasmo, forse troppo. Ora, Insigne e compagni sono reduci da un’altra grande vittoria, il 3-1 a Bergamo che li ha riportati a un passo dalla vetta complice il passo falso del Milan contro il Bologna. Il giorno della disfatta c’erano in campo 4 giocatori che saranno protagonisti, dall’inizio o a partita in corso anche nel match di domani: Insigne, Mario Rui, Mertens, Koulibaly, più Zielinski che però subentrò successivamente.  

    DIFFERENZE - Tante similitudini ma anche alcune differenze. L’allenatore in primis; quel giorno sulla panchina del Napoli c’era seduto Maurizio Sarri, domani ci sarà Luciano Spalletti. Questa squadra, rispetto a quella del 2018, non è una macchina “perfetta” ma ha dimostrato di avere una solidità mentale sconosciuta a quel Napoli. La famosa frase di Sarri : “Abbiamo perso lo scudetto in Albergo” è l’emblema della fragilità psicologica di quel gruppo, che guardando la Juventus vincere in rimonta a San Siro, rimase bloccato dalla paura di non farcela. Questa volta il Napoli se perderà lo scudetto, non lo farà in albergo, Spalletti non è Sarri e a differenza di quattro anni fa, i partenopei non dovranno giocare a Firenze ma al Maradona. Si è vero, anche in questo caso la Juventus giocherà la sera prima, ma i bianconeri sono fuori dalla lotta scudetto e non ci sarà nessun cartellino giallo non dato che potrà turbare gli animi dei giocatori del Napoli. 

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