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Tra lo scudetto e il Napoli c'è di mezzo ancora la Fiorentina: quel 3-0 mai dimenticato
SIMILITUDINI – La partita contro la Fiorentina arriva quando ormai mancano poche giornate alla fine del campionato, così come nel 2018. La posizione in classifica è la stessa (secondo posto) così come i punti di distacco dalla capolista (solo uno). Anche la settimana di vigilia è stata simile. Quattro anni fa, il Napoli affrontava i toscani dopo il successo allo Juventus Stadium firmato dal colpo di testa all’89esimo di Kalidou Koulibaly, arrivando quindi alla partita con grande entusiasmo, forse troppo. Ora, Insigne e compagni sono reduci da un’altra grande vittoria, il 3-1 a Bergamo che li ha riportati a un passo dalla vetta complice il passo falso del Milan contro il Bologna. Il giorno della disfatta c’erano in campo 4 giocatori che saranno protagonisti, dall’inizio o a partita in corso anche nel match di domani: Insigne, Mario Rui, Mertens, Koulibaly, più Zielinski che però subentrò successivamente.
DIFFERENZE - Tante similitudini ma anche alcune differenze. L’allenatore in primis; quel giorno sulla panchina del Napoli c’era seduto Maurizio Sarri, domani ci sarà Luciano Spalletti. Questa squadra, rispetto a quella del 2018, non è una macchina “perfetta” ma ha dimostrato di avere una solidità mentale sconosciuta a quel Napoli. La famosa frase di Sarri : “Abbiamo perso lo scudetto in Albergo” è l’emblema della fragilità psicologica di quel gruppo, che guardando la Juventus vincere in rimonta a San Siro, rimase bloccato dalla paura di non farcela. Questa volta il Napoli se perderà lo scudetto, non lo farà in albergo, Spalletti non è Sarri e a differenza di quattro anni fa, i partenopei non dovranno giocare a Firenze ma al Maradona. Si è vero, anche in questo caso la Juventus giocherà la sera prima, ma i bianconeri sono fuori dalla lotta scudetto e non ci sarà nessun cartellino giallo non dato che potrà turbare gli animi dei giocatori del Napoli.