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Tra Fiorentina e Torino il festival delle buone maniere: non è il nostro calcio
Chissà se quella tra Fiorentina e Torino, 1-1, è stata una partita bellissima o bruttissima, vera o fasulla, onesta o farlocca, grigia o colorata, patita o recitata. Le due squadre hanno pareggiato in quasi letizia una contesa (insomma...) che pure al via si presentava come angosciosa per i destini europei di entrambe, a cercare punti dopo che Sampdoria e Atalanta avevano già vinto. Il gemellaggio notorio fra le tifoserie ha coinvolto i giocatori, in un balletto anche atletico ma anche farcito di modi urbani e di mosse gestite bene. Sembrava, e per lunghi minuti, una antologia di come dovrebbe essere il calcio e non è: tackle contenuti, e quello che finiva a terra si contorceva poco, e l'altro infermieristicamente accorreva a scusarsi e a confortarlo e a massaggiarlo.
Le gente viola, numerosa, faticava a non applaudire l'immenso Sirigu che vietava il gol con prodigi in serie. L'arbitro surrogava il tutto con un lasciar correre generoso, come se si trattasse di due scolaresche tutto sommato di bravi ragazzi, da non vessare con richiami troppo forti e insistiti. E ad entrambe le squadre perdonava un rigore. Per il gol viola, di Simeone, Ansaldi si dimenticava di avanzare onde lasciare il ragazzo in fuorigioco. Ecco, era calcio come dovrebbe essere sempre, ma a noi, biechi e dannati ormai, comandava quasi la noia, nonostante le prodezze del portiere granata. La gente viola poi ad un certo punto sembrava più impegnata a festeggiare i cinquant'anni di Batistuta, applauditissimo, che gli spunti dei suoi.
Il Torino pareggiava, sempre nel primo tempo, con un gol da lontanissimo di Baselli, splendido tiro, la reazione per tutta la ripresa della Fiorentina sembrava un copione più che una invenzione, una declamazione più che un avanti tutta. Sirigu straparava ancora, in campo dopo ogni scontro i giocatori diventavano infermieri di quello che avevano appena colpito e ci prendeva pure la nostalgia di quando i nostri eroi si contorcono orribilmente, anche e soprattutto se non sono stati colpiti, e gli avversari tirano avanti con la palla.
Iago Falque che si è infortunato seriamente ha chiesto il cambio mentre ancora stava planando, come ad evitare il buonismo. Nei 6' di recupero nessuno del Toro tendeva a ritardare in ogni modo il gioco, nessuno della Fiorentina ad accelerarlo. C'è un gemellaggio ormai storico fra i due club, ed esso permeava tutti anche in campo, anche gli ex Benassi, Moretti e De Silvestri, anche i tifosi che nell'intervallo si scambiavano bacetti attraverso la rete. Migliore interprete di pace Zaza, che subentrato a Falque passava varie volte la palla agli avversari, come a dire che anche lui aveva avvertito subito il peso di una storia gentile.
O forse siamo noi viziosi viziati che vogliamo il giocaccio duro, la finzione di chi cerca il fischio amico dell'arbitro, il livore delle genti, la rabbia che ci permetta ipocritamente di dire che il calcio è un gioco e queste brutte cose non dovrebbero accadere? Perché a Firenze si è magari giocato al calcio come dovrebbe sempre essere, il fatto è che ormai noi abbiamo occhiali tarati.
IL TABELLINO
Fiorentina-Torino 1-1 (primo tempo 1-1)
Marcatori: 7' pt Simeone (F), 35' pt Baselli (T)
Assist: 7' pt Hugo, 35' pt Iago Falque (T).
Fiorentina (4-3-3): Lafont, Laurini, Milenkovic, Hugo, Biraghi, Benassi, Veretout, Gerson (34' st Dabo), Muriel (22' st Vlahovic), Mirallas (40' st Montiel), Simeone. All. Pioli.
Torino (3-5-2): Sirigu, Izzo, Djidji, Moretti, De Silvestri, Baselli (34' st Meité), Rincon, Lukic, Ansaldi, Iago Falque (6' st Zaza), Belotti. All. Mazzarri.
Arbitro: Pasqua di Tivoli.
Ammoniti: 44' pt Baselli (T), 40' st Zaza (T)