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    Totti meritava un altro addio: Monchi, devi davvero imparare cos'è la Roma

    Totti meritava un altro addio: Monchi, devi davvero imparare cos'è la Roma

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    Ora sono arrivati anche i crismi dell'ufficialità: Roma-Genoa del 28 maggio sarà l'ultima partita da giocatore per Francesco Totti, che a quasi 41 anni appenderà le scarpette al chiodo. Solo pochi giorni fa, dopo la sconfitta con la Lazio, il 10 giallorosso teneva la porta aperta a un cambio di programma ("Ultimo anno? Lo dicono gli altri"), ma a chiudere definitivamente la questione ci ha pensato il neo-arrivato Monchi, che nella conferenza stampa ha dato l'annuncio ufficiale: "Sono arrivato una settimana fa conoscendo già l'accordo tra lui e il club, visto che ha un contratto da dirigente già siglato. Adesso io guardo avanti e spero di averlo al mio fianco per permettermi di capire cosa è la Roma, perché Francesco è la Roma. Se lo vorrà, chiedo che mi sia vicinissimo: mi basterebbe capire da lui l'1% di quello che è la Roma per ritenermi soddisfatto".

    Addio al calcio, il ds spagnolo ha provveduto a dare la notizia (o meglio confermare quanto era stato scritto dallo stesso club giallorosso lo scorso giugno) che forse Totti avrebbe voluto gestire in un altro modo, in un altro momento e non dopo un derby perso. E avrebbe meritato un altro tipo di annuncio: da 25 anni è l'anima di Roma e della Roma, uno dei 10 migliori della storia italiana e un'icona capace di imporsi mediaticamente a livello globale. Non sorprende dunque che dopo la notizia lanciata da Monchi sia subito partita una catena di saluti all'estero: primi della fila Hertha Berlino e Bayern Monaco, che hanno voluto omaggiare il capitano romanista su Twitter.

    Insomma, Monchi e i club esteri hanno già deciso e tolto a Totti la possibilità di un clamoroso dietrofront all'ultimo secondo, uno scenario alimentato per tutta la stagione anche dalle parole di Spalletti: "Se lo fanno smettere vado via anche io", dichiarava il tecnico pur centellinando i minuti del Pupone. Non solo, gli hanno tolto anche la dignità di decidere autonomamente il modo e il momento migliore per salutare i suoi tifosi: non ci si attendeva certo che la Roma organizzasse una sorta di tour celebrativo come quello vissuto lo scorso anno dal cestista Kobe Bryant, ma certo qualcosa di più di un freddo annuncio nella conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore sportivo. Totti meritava di più, meritava di scegliere da solo come lasciare i campi e gli stadi che ha calcato e amato per 25 anni e più, se contiamo anche il settore giovanile: ma questo Monchi, appena arrivato e inesperto per sua stessa ammissione del mondo Roma, non può ancora capirlo.

     
     

     

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