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Totti ha capito che la vita è bella
Evidentemente, in questi ultimi giorni di maretta a Trigoria e dintorni, Francesco deve aver riflettuto un bel po' sulla sua condizione di campione, il cui compito non è soltanto quello di giocare bene ma, soprattutto, di proporsi come modello anche etico per i più giovani e per la gente che lo ama. Saper stare dietro le quinte a testa alta, a schiena ben ritta e con grande dignità esattamente come gli veniva richiesto (e lui faceva) da giocatore a tempo pieno. Da “Pupone” a uomo maturo e consapevole il quale ha capito che per ogni stagione della vita esiste un ruolo specifico da interpretare non meno importante di quelli precedenti. L’idea del mobbing spallettiano, insomma, era soltanto un fantasma inesistente. Eppoi, diciamolo senza ipocrisie, Totti possiede motivazioni ben più che valide per poter affermare, ogni mattina che apre gli occhi su un nuovo giorno, che la vita è bella e che con lui la sorte è stata assai generosa regalandogli su un piatto d’argento l’opportunità di fare ciò che più gli piaceva al mondo per guadagnarsi pane e companatico.
Nel corso del suo esame di coscienza, il capitano della Roma deve aver focalizzato importanti elementi di riflessione utili per ritrovare il sorriso e per stare sereno. Intanto la conferma che il popolo giallorosso, comunque sia, non lo abbandonerà mai a livello emotivo e passionale proprio come lui non hai mai tradito la sua bandiera. Altre ragioni per pensare positivo Francesco le trova, tutti i giorni, intorno a se stesso insieme con la splendida tribù, Ilary e i figli, la quale specie oggigiorno può essere considerata un dono preziosissimo e da difendere a tutti i costi. Sul conto in banca, poi, non ci piove. Essendo Totti una persona molto oculata, tra liquidità e investimenti, ce ne saranno per tre generazioni. Infine il tempo libero. Vedendo in televisione il suo amico Alex Del Piero passare da una Rete all’altra, come fine e spiritoso commentatore o come abile danzatore di milonga a “Ballando con le stelle”, Totti avrà realizzato che di cose interessanti, belle, divertenti e anche ben pagate ne avrà da fare. In fin dei conti, come si diceva per i giornalisti, sempre meglio che lavorare. O no?