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    Totti-Blasi e un accordo sempre più complicato: dai Rolex alla villa dell'Eur, cosa serve per evitare il giudice

    Totti-Blasi e un accordo sempre più complicato: dai Rolex alla villa dell'Eur, cosa serve per evitare il giudice

    • Redazione CM
    La rottura tra Francesco Totti e Ilary Blasi si avvicina al grande scontro: il prossimo 14 marzo è infatti fissata la prima udienza della separazione giudiziale tra l'ex capitano della Roma e la presentatrice. Se entro quel giorno gli avvocati Antonio Conte (per Totti) e Alessandro Simeone (rappresentante della Blasi) non avranno raggiunto un accordo privato, il rischio di finire davanti al giudice sarà certezza.

    I NODI - Francesco e Ilary si sono già "visti" nelle aule del tribunale civile di Roma. Non per la separazione, però: uno dei motivi di attrito tra i due era la sparizione di Rolex, borse e gioielli. Da una parte e dall’altra. Nelle prossime settimane, il giudice Francesco Frettoni tornerà a presiedere l'udienza interlocutoria dove verranno ascoltati i testimoni. 

    LA SUPER VILLA - Tra le questioni più delicate c’è quella relativa alla mega villa dell’Eur, dove i due hanno vissuto per oltre 10 anni. È di proprietà di Totti, ma acquistato dopo il matrimonio e rischia di diventare il principale oggetto della disputa (conta 15 stanze e comfort di ogni tipo, come palestra, spa e campo da calcetto).

    IL CENTRO SPORTIVO - Come spiegato dalla Gazzetta dello Sport, il centro della contesa c’è anche il centro sportivo della Longarina: è di proprietà dell’ex capitano della Roma, ma negli ultimi anni è stato gestito dalla famiglia Blasi. In questo senso, gli avvocati stanno studiando tutto: oltre a Melory Blasi e suo marito Tiziano, i genitori di Ilary e la sorella Silvia hanno avuto ruoli operativi nella vita professionale di Totti.

    IL GIOCO - Non legata alla separazione è invece la storia che vede coinvolto l’ex Roma relativamente ad alcuni bonifici sospetti, finiti nel mirino dell’antiriciclaggio. Totti ha fornito tutta la documentazione richiesta e sta valutando azioni legali verso chi ha diffuso notizie diffamatorie.

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