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    Totti, l'addio più bello del mondo: mai visto un popolo in lacrime. Tranne due

    Totti, l'addio più bello del mondo: mai visto un popolo in lacrime. Tranne due

    • Stefano Agresti

    Piangono tutti. Piange lui, Francesco Totti. A dirotto. Piangono i figli, che abbraccia a turno e lo accompagnano attorno al campo assieme alla moglie Ilary. Piangono i tifosi, tutti e di tutte le età. Piangono i compagni di squadra, De Rossi proprio non ce la fa, ma anche gli altri, che lo conoscono meno. Piangono i fotografi e i giornalisti. (Poi c’è anche chi non piange, e vabbè mica siamo tutti uguali: Spalletti, ad esempio, che si mette a litigare con un cameraman e un giornalista perché lo inquadrano sul maxischermo e di conseguenza i tifosi lo fischiano; oppure Pallotta, troppo felice per la qualificazione Champions che porta soldi e troppo preoccupato per il ritardo nella costruzione dello stadio che rallenta l’arrivo di altri soldi)


    L’ultimo giorno di Francesco Totti calciatore è uno degli eventi più commoventi e incredibili ai quali abbiamo mai assistito all’interno di uno stadio. Storico, a suo modo. E, vivendolo, si capisce quanto sia speciale e unico il legame tra questo campione e la sua gente. I tifosi della Roma lo adorano come un dio pagano, ma un tale trattamento è stato riservato anche ad altre stelle del calcio, in altre squadre. Qui l’aspetto davvero diverso, probabilmente, è che Totti nutre nei confronti del popolo giallorosso i medesimi sentimenti: lo ama in modo viscerale, vero, sincero, e realmente non sa come immaginarsi una vita senza poterlo vedere ogni maledetta domenica.

    Non sa come uscire dall’Olimpico, Francesco Totti, per l’ultima volta da calciatore. Il giro di campo diventa sempre più lento, si ferma a guardare i tifosi, quasi volesse godersi il loro amore, l’amore di tutti, uno per uno. A vedere tutto questo, con il groppo in gola, viene da chiedersi come sia stato possibile che ci sia stato chi ha provato ad allontanare Francesco dalla sua gente, chi non ha saputo approfittare di un rapporto gigantesco per trasformarlo in energia positiva. Tant’è. Totti forse continuerà a lavorare nella Roma, anche se quella americana non è la sua Roma, non è la Roma che vorrebbe.

    Se questa Roma provasse i sentimenti dei suoi tifosi, si specchierebbe in uno striscione apparso ieri all'Olimpico per salutare Totti: Geniale.

    @steagresti
     


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