Totti, 25esimo ritiro con la Roma: 'Nessun problema con Spalletti. Bisogna ridurre il gap dalla Juve'
C'è qualcosa di particolare su questo ritiro?
“Dovrebbe essere speciale perché è il venticinquesimo consecutivo con la stessa maglia. Per me è un orgoglio, l'ho sempre voluto fin da bambino e ci sono riuscito”.
Numeri incredibili: 25 anni di Roma, oltre 300 gol. Guardando indietro cosa vedi?
“Vedo tante cose belle, trofei vinti, anche se dicono pochi ma così non è. Spero di aggiungerne altri anche se non sarà facile. Spero di riuscire ad aiutare la squadra, sono sempre a disposizione del mister”.
Te e De Rossi siete l'unici a conoscere cosa vi aspetta con Spalletti in ritiro...
“So a cosa andiamo incontro, è una preparazione differente. Si lavora duro ma bene. Ti fa faticare il giusto, poi quando c'è sorriso e dialogo si lavora molto meglio”.
Un aneddoto particolare sui tanti ritiri fatti?
“Una cosa che ricordo, c'era Spalletti a Brunico, la sera eravamo al bar con Mexes, Menez, Cassetti e Vucinic, e poi c'era Muzzi fra i preparatori. Facemmo una scommessa tra Mexes e Muzzi a chi mangiava più lucciole. Uno schifo!! Vinse Mexes mangiandone otto, aveva tutta la bocca fluorescente dopo”.
Quest'anno ci sarà Strootman, quanto sarà importante?
“Kevin è un rinforzo, perché ci è mancato per due anni. È un leader, sia in campo che fuori, è un trascinatore, anche in amichevole gioca al 100%. Non vuole mai perdere, ci darà tanto”.
Visto come è finito l'anno scorso anche grazie a te in crescendo, cosa farà la Roma in questa stagione?
“Prima di iniziare si parla sempre di obiettivi, e quindi speri sempre di ottenere il massimo. Però è dura, abbiamo di fronte una squadra più forte e competitiva come la Juventus. Lo ha dimostrato negli ultimi cinque anni. Spero che con il mister e la società si diminuisca il gap”.
Un consiglio per i ragazzi della Primavera in ritiro?
“Ormai sono grandi però devono portare rispetto a quelli più grandi. Prima un ragazzo di 17 anni chiedeva il permesso per entrare in uno spogliatoio, ora sono cambiati i modi e i tempi. Loro non hanno bisogno di questo perché sono ragazzi educati ed eccezionali”.
Anno nuovo, maglia nuova. Che effetto ti fa?
“Per me è bellissimo scoprirne una nuova ogni stagione. Ho la fortuna di indossarla da 25 anni. Ha cambiato i colori, questa novità dei calzettoni gialli vecchio stile mi gratifica e sono orgoglioso”.
Questo è il periodo in cui i tifosi sono speranzosi, ottimisti, arrabbiati... poi però inizia la stagione e si mettono tutti d'accordo. Cosa ti senti di dire ai tifosi?
“Poco da dire, mi seguono con affetto e amore e per me è lo stesso. Spero che ci diano un forte aiuto, tornando allo stadio, e si trovi una soluzione per la curva. Non se ne può più, sia per noi che per loro che non possono venire. Se c'è bisogno sono pronto a scendere in campo per aiutarli e far tornare a come era una volta. Tutti uniti per un unico obiettivo”.