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Tottenham, Conte: 'Esonero? Una provocazione, ma è possibile'. Il suo futuro tra Inter, Juve e Milan
Il tecnico del Tottenham Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara in casa del Southampton, prevista per le 16 di domani al St. Mary's. Una gara molto delicata per gli Spurs dopo l'importante successo dell'ultimo turno contro il Nottingham Forest che ha momentaneamente allenato la pressione sull'allenatore italiano. "Penso che dobbiamo accettare tutti i tipi di situazione, sempre lavorando ogni giorno per migliorare il club. Dando non il 100%, ma molto di più. Kane? Dovete chiederlo al club. Di certo lo vogliono coinvolgere per il resto della sua carriera, ma non è compito mio prendere una decisione su questo argomento. Arrivare nella top 4 è un grande risultato per qualsiasi club nella Premier League, ci sono squadre che in passato vincevano sempre e ora hanno difficoltà ad accedere alla Champions".
FUTURO A RISCHIO - Antonio Conte, il cui contratto col Tottenham scade la prossima estate - ma il club inglese può esercitare un'opzione unilaterale per prolungarlo di un'ulteriore stagione - si è però soffermato nuovamente sulla propria situazione. Il futuro rimane un punto di domanda considerando le dichiarazioni rilasciate dal diretto interessato nelle passate settimane e i rumors sempre più insistenti sul desiderio di tornare in Italia in vista della prossima stagione, per stare maggiormente vicino alla propria famiglia. "Esonero? Era una provocazione, stavo scherzando. Magari è possibile, ma io l'ho detto in maniera situazionale in quel momento. Il club mi valuta ogni giorno. Se sono al sicuro? Penso che nessun club possa garantirlo a nessun allenatore, lo sapete, il calcio è strano e non si sa cosa può accadere domani". Parole per provare a mitigare le conseguenze di quelle di una settimana fa, quando Conte fece scattare l'allarme rosso in casa Tottenham: "Per vincere qui ci vuole tempo e pazienza e mi sembra che questa, da parte dei tifosi e dell'ambiente sia finita".
IL RICHIAMO DELLA SERIE A - Quel che è certo è che Conte rimane un nome molto chiacchierato sul mercato degli allenatori, anche per la Serie A. Nelle ultime settimane il suo nome è stato accostato alternativamente a quello delle tre big del Nord, da una Juventus che si interroga sul proprio futuro sportivo ma che attualmente resta legata a Massimiliano Allegri fino a giugno 2025, passando per un'Inter che attende il finale di questa stagione per valutare se proseguire o meno con Simone Inzaghi (sotto contratto fino al 2024) e un Milan, che lo scorso novembre rinnovò la fiducia a Stefano Pioli fino al 2025 e che ad oggi appare orientato a proseguire con l'allenatore emiliano. Salvo clamorosi scossoni ed un finale di campionato e di Champions League non all'altezza delle aspettative della dirigenza e della proprietà.
IL RICHIAMO DELLA SERIE A - Quel che è certo è che Conte rimane un nome molto chiacchierato sul mercato degli allenatori, anche per la Serie A. Nelle ultime settimane il suo nome è stato accostato alternativamente a quello delle tre big del Nord, da una Juventus che si interroga sul proprio futuro sportivo ma che attualmente resta legata a Massimiliano Allegri fino a giugno 2025, passando per un'Inter che attende il finale di questa stagione per valutare se proseguire o meno con Simone Inzaghi (sotto contratto fino al 2024) e un Milan, che lo scorso novembre rinnovò la fiducia a Stefano Pioli fino al 2025 e che ad oggi appare orientato a proseguire con l'allenatore emiliano. Salvo clamorosi scossoni ed un finale di campionato e di Champions League non all'altezza delle aspettative della dirigenza e della proprietà.