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    Torreira, l'ultimo capolavoro di Osti

    Torreira, l'ultimo capolavoro di Osti

    • Riccardo Panaiia
    Nella settimana di Cristiano Ronaldo è sicuramente passata in secondo piano un’altra operazione che si è conclusa negli stessi giorni, stiamo parlando di quella che ha visto il passaggio di Lucas Torreira dalla Sampdoria all’Arsenal. 30 milioni di euro è la cifra messa sul piatto dal club londinese, che ha individuato nell’uruguaiano il profilo giusto per completare il proprio centrocampo.

    Cifra sicuramente importante considerando lo scetticismo con cui Torreira fu accolto nel nostro campionato. “Troppo piccolo, non può reggere l’urto con i centrocampisti di adesso”, si diceva. Torreira tuttavia con le sue qualità, cioè grande personalità, tecnica, energia e intelligenza tattica, ci mette ben poco a conquistare tutti già da quando esordì in serie B con il Pescara, tanto da meritarsi l’appellativo di “nuovo Verratti”, vista la somiglianza fisica e il ruolo in campo. E’ proprio in quel periodo che le sue prestazioni non passano inosservate al direttore sportivo della Sampdoria, Osti, che decide nell’estate del 2016 di portarlo a Genova per farlo crescere in una squadra piena di giovani talenti. Sono infatti arrivati in blucerchiato anche un certo Milan Skriniar e un tale Patrik Schick, sconosciuti ai più, come d’altra parte Torreira. Osti non si sbagliava riguardo questi tre gioiellini scovati dal nulla: la scorsa estate infatti, dopo una stagione di altissimo livello, Skriniar passa all’Inter per 27 milioni e Schick alla Roma per circa 40, vere e proprie operazioni capolavoro per le ricche plusvalenze che portano nelle casse doriane. Torreira invece rimane alla Samp un altro anno per completare il suo percorso di crescita, che a fine campionato lo vedrà affermarsi prima come uno dei migliori centrocampisti della Serie A, e poi come perno della sua nazionale al Mondiale in Russia.

    Infine, dopo un lungo corteggiamento delle big italiane, Napoli su tutte, a fronte di un’irrinunciabile opportunità, martedì scorso ha deciso di salutare Genova, stavolta in direzione Londra, anche l’ultimo gioiellino di Osti, o meglio, il suo ultimo capolavoro. 

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