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Torreira, l'ultimo capolavoro di Osti
Cifra sicuramente importante considerando lo scetticismo con cui Torreira fu accolto nel nostro campionato. “Troppo piccolo, non può reggere l’urto con i centrocampisti di adesso”, si diceva. Torreira tuttavia con le sue qualità, cioè grande personalità, tecnica, energia e intelligenza tattica, ci mette ben poco a conquistare tutti già da quando esordì in serie B con il Pescara, tanto da meritarsi l’appellativo di “nuovo Verratti”, vista la somiglianza fisica e il ruolo in campo. E’ proprio in quel periodo che le sue prestazioni non passano inosservate al direttore sportivo della Sampdoria, Osti, che decide nell’estate del 2016 di portarlo a Genova per farlo crescere in una squadra piena di giovani talenti. Sono infatti arrivati in blucerchiato anche un certo Milan Skriniar e un tale Patrik Schick, sconosciuti ai più, come d’altra parte Torreira. Osti non si sbagliava riguardo questi tre gioiellini scovati dal nulla: la scorsa estate infatti, dopo una stagione di altissimo livello, Skriniar passa all’Inter per 27 milioni e Schick alla Roma per circa 40, vere e proprie operazioni capolavoro per le ricche plusvalenze che portano nelle casse doriane. Torreira invece rimane alla Samp un altro anno per completare il suo percorso di crescita, che a fine campionato lo vedrà affermarsi prima come uno dei migliori centrocampisti della Serie A, e poi come perno della sua nazionale al Mondiale in Russia.
Infine, dopo un lungo corteggiamento delle big italiane, Napoli su tutte, a fronte di un’irrinunciabile opportunità, martedì scorso ha deciso di salutare Genova, stavolta in direzione Londra, anche l’ultimo gioiellino di Osti, o meglio, il suo ultimo capolavoro.