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    Toromania: Ventura e Petrachi ci mettono la faccia, ora tocca ai giocatori

    Toromania: Ventura e Petrachi ci mettono la faccia, ora tocca ai giocatori

    Cinquanta minuti: è quanto è durato il lunghissimo colloquio tra Giampiero Ventura e diversi tifosi granata presenti in Sisport alla ripresa degli allenamenti. Un confronto in cui il tecnico del Toro ha parlato a 360° del progetto, del presente e del futuro della squadra, senza nessun pelo sulla lingua. Non sono mancati i “basta con i percorsi di crescita”, i “fuori gli attributi per domenica”, ma tutto si è svolto nel massimo rispetto reciproco. "Abbiamo bisogno di voi, stateci vicino fino al 15 maggio: sono due mesi, non un’eternità, poi tutti tireremo le somme. A fine campionato, voi tifosi farete le dovute valutazioni, mentre io e la società analizzeremo la situazione, ma non fateci mancare il vostro appoggio in queste ultime partite" è la richiesta di Ventura al popolo granata. Il tecnico è consapevole del momento di difficoltà, ma vuole guardare avanti: "Non buttiamo via più di quattro anni di lavoro, quando sono arrivato la gente sputava addosso ai giocatori e al presidente. Abbiamo costruito tanto in queste stagioni, e voglio dirlo direttamente a voi tifosi, voglio spiegarvi il nostro progetto. Il nostro obiettivo è entrare stabilmente in Europa: per farlo, ci vogliono i Moretti a fare da chioccia ai nuovi Darmian, è necessario sacrificare un pezzo pregiato per prendere quattro giovani all’anno e farli crescere in tranquillità, quindi c’è bisogno di tempo. Non ha senso prendere un giocatore di 29 anni perché è a fondo perduto, ma dobbiamo andare a scovare i nuovi Benassi e Belotti: entrambi, il prossimo anno, saranno in Nazionale maggiore". Per il derby di domenica, Ventura promette "massimo impegno, ma anche voi dateci il massimo sostegno: non fischiate al primo errore, altrimenti diventa ancora più difficile e rischiamo di prenderne tre e andare a casa. Se vinciamo, gioite più che potete; se perdiamo, arrabbiatevi, ma rimanete sempre e comunque al fianco dei ragazzi". C’è anche chi lo esorta ad aprire più spesso le porte della Sisport: "Se mi assicurate che entrano soltanto tifosi del Toro – spiega il tecnico – io sarei disponibile, ma è già capitato che venissero osservatori estranei a filmare il nostro lavoro". Sul futuro, Ventura dice: "Io ho ancora due anni di contratto, ma non ha senso che io rimanga se il popolo granata non è dalla mia parte e non mi vuole più. Resto se i tifosi lo vorranno"
     
    Oltre al tecnico Giampiero Ventura, anche il direttore sportivo del Toro Gianluca Petrachi ha deciso di metterci la faccia in questo momento di difficoltà e ha avuto un breve colloquio con i tifosi presenti in Sisport ieri pomeriggio. Poco prima dell’allenamento, infatti, il ds granata è stato invitato sotto le tribune del centro sportivo di corso Unione Sovietica e ha accettato tranquillamente il confronto. “Domenica c’è il derby, i giocatori devono dare l’anima in campo, devono dare tutto quello che hanno: non importa il risultato, quello è relativo, noi vogliamo vedere il massimo impegno e una prestazione degna della maglia che indossano” è il messaggio che arriva dai tifosi, con Petrachi che promette di riferire alla squadra il desiderio del popolo granata. Il clima è sereno, il confronto più che civile, anche quando un tifoso dice: "Questa è una squadra con potenzialità enormi, che potrebbe e, anzi, dovrebbe avere almeno una quindicina di punti in più, essere intorno a quota 50 punti e a lottare per il sesto posto: com’è possibile che questi giocatori non rendano secondo le aspettative di inizio anno?". Questa la risposta del direttore sportivo del Toro: "E’ evidente che ci sia qualche problema, non ci nascondiamo. Però l’importante è rimanere tutti uniti, tutti al fianco dei ragazzi fino al termine della stagione: soltanto così possiamo uscirne". Gianluca Petrachi, poi, si è allontanato dalle tribune e ha assistito da bordocampo a tutta la seduta di allenamento della truppa di Giampiero Ventura.
     
    Ora, la parola passa al campo: basta ragionamenti sul futuro, basta riflessioni sul passato, ma testa soltanto al presente. Domenica arriva la Juventus, il Toro è chiamato a fare il Toro e nient’altro. Non sono ammesse altre figuracce, i granata sono chiamati al riscatto: perché mai come quest’anno, mai come in questo momento della stagione, il derby vale tantissimo.
     
    Emanuele Pastorella
     

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