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Toromania: Longo usato e gettato. Cairo ha avuto la memoria corta
Anche Urbano Cairo sembra si sia dimenticato qual era la condizione fisica e psicologica della squadra quando Longo è arrivato, sembra pure che non si sia accorto che il Torino ha dovuto affrontare questo tour de force dell’ultimo mese e mezzo con la rosa più corta dell’intero campionato. Ma sopratutto sembra aver dimenticato che tra i motivi che lo avevano portato a chiamare Longo a febbraio c’era anche l’intento di calmare una piazza in subbuglio: non contro i giocatori ma proprio contro lo stesso Cairo. Chi meglio di un ragazzo del Fila, di uno davvero innamorato del Toro e profondamente stimato dai tifosi per rasserenare gli animi?
Come quelle vecchie macchine fotografie con il rullino, Longo è stato usato e gettato non appena il suo compito è terminato. Eppure questo Toro, così distante dal punto di vista tecnico dalle prime sette della classifica, destinato nella migliore delle ipotesi al purgatorio di metà classifica (come avvenuto negli ultimi anni in A della gestione Cairo) avrebbe avuto tanto bisogno di uomini con Longo e Asta per riacquistare almeno la sua identità. Ai tifosi non verrà regalata neanche questa soddisfazione.