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Toromania: un Toro a metà
Nonostante le cessioni di quattro pezzi pregiati come Glik, Maksimovic, Peres e Immobile, quest'estate sono state gettate le basi per costruire qualcosa di importante: è stato ingaggiato un allenatore ambizioso come Mihajlovic, che nella sua carriera da calciatore ha vinto tanto e ora vorrebbe replicare dalla panchina i successi ottenuti, sono stati acquistati giocatori di qualità come Ljajic, Falque e Valdifiori, senza considerare l'arrivo in prestito di Hart. Per far crescere definitivamente il Torino, fargli compiere quel salto di qualità che in questi undici anni e mezzo di presidenza Cairo non è stato ancora fatto, serviva qualcos'altro: in questa sessione di mercato l'occasione era ghiotta, la formazione granata ha terminato il 2016 a ridosso delle cosiddette grandi, ai margini della zona Europa League. Rinforzi tempestivi avrebbero potuto permettere a Mihajlovic e alla squadra di restare in corsa per la qualificazione ad una competizione continentale.
Escluso Iturbe, che ha senza dubbio elevato il tasso tecnico dell'attacco, i rinforzi tanto attesi non sono arrivati e l'Europa League ora è più distante. Cairo non deve però rinunciare a rinforzare il suo Torino in questi ultimi giorni di mercato: il campionato è ancora lungo, la squadra granata ha ancora la possibilità di ritagliarsi un ruolo da protagonista e soprattutto darebbe un segnale a squadra, tifosi e Mihajlovic, delle proprie ambizioni.