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Toromania: senza speranza, l'unica speranza
Carlos Tevez, da solo, ha segnato due reti in più di quante ne abbia totalizzate finora in campionato l'intero Torino. La Juventus ha sui granata 19 punti di vantaggio dopo appena 12 giornate, e cercherà domenica di allungare a 24 la sua striscia-record di vittorie consecutive nel proprio Stadium. Questi sono (alcune de)i numeri della stagione in corso; se guardiamo a quelli del recente passato, ecco che – a proposito di “strisce” ancora in svolgimento – sono arrivati a 19 gli anni senza un successo del Toro, e a 12 quelli in cui i bianconeri non hanno neppure subito una singola rete.
Insomma, praticamente non c'è speranza; come se non bastasse, il pubblico al seguito degli uomini di Ventura dovrebbe essere particolarmente esiguo; in un periodo di contestazione (prolungata) verso Cairo da parte di un'ampia fetta di tifoseria, di disillusione per il forte ridimensionamento dopo la passata ottima annata, e nell'ottica di un diffuso “boicottaggio” verso lo stadio che fu “delle Alpi”, la rappresentanza ospite a Venaria sarà quasi certamente inferiore alla metà. A incidere, in realtà, anche la stessa, diffusa convinzione che la partita sarà un'autentica Caporetto per Quagliarella e soci.
Anche gli ex protagonisti dei derby dei tempi in cui erano equilibrati e combattuti, in questi giorni, non lasciano spazio alla fantasia: “Sarà una goleada” è il commento più diffuso. E se perfino Pasquale Bruno non ci crede, al tifoso cuore Toro vien da pensare che proprio non ci sia speranza. E Ventura? Ventura tutto sommato non si rammarica della totale mancanza di aspettative verso la sua squadra. Chiaro, l'entusiasmo del pubblico non gli dispiacerebbe, ma in fondo non c'è condizione peggiore di chi parte obbligato a vincere; all'opposto, da chi non ci si attende nulla possono arrivare solo sorprese positive. E allora, la sola speranza è totalmente irrazionale, priva di basi logiche, e recita: “Chissà che proprio dal Torino meno credibile non arrivi l'impresa cui nessuno nemmeno pensa”. Chissà.
Insomma, praticamente non c'è speranza; come se non bastasse, il pubblico al seguito degli uomini di Ventura dovrebbe essere particolarmente esiguo; in un periodo di contestazione (prolungata) verso Cairo da parte di un'ampia fetta di tifoseria, di disillusione per il forte ridimensionamento dopo la passata ottima annata, e nell'ottica di un diffuso “boicottaggio” verso lo stadio che fu “delle Alpi”, la rappresentanza ospite a Venaria sarà quasi certamente inferiore alla metà. A incidere, in realtà, anche la stessa, diffusa convinzione che la partita sarà un'autentica Caporetto per Quagliarella e soci.
Anche gli ex protagonisti dei derby dei tempi in cui erano equilibrati e combattuti, in questi giorni, non lasciano spazio alla fantasia: “Sarà una goleada” è il commento più diffuso. E se perfino Pasquale Bruno non ci crede, al tifoso cuore Toro vien da pensare che proprio non ci sia speranza. E Ventura? Ventura tutto sommato non si rammarica della totale mancanza di aspettative verso la sua squadra. Chiaro, l'entusiasmo del pubblico non gli dispiacerebbe, ma in fondo non c'è condizione peggiore di chi parte obbligato a vincere; all'opposto, da chi non ci si attende nulla possono arrivare solo sorprese positive. E allora, la sola speranza è totalmente irrazionale, priva di basi logiche, e recita: “Chissà che proprio dal Torino meno credibile non arrivi l'impresa cui nessuno nemmeno pensa”. Chissà.