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    Toromania: non chiamateci più 'provinciali'

    Toromania: non chiamateci più 'provinciali'

    • Andrea Piva

    Vittoria contro la Roma e contro la Fiorentina, pareggio contro la Lazio e in mezzo anche un successo esterno sul campo del Palermo: se è vero che tre indizi bastano a fare una prova allora a questo Toro va tolta l'etichetta di provinciale che vent'anni di cattive gestioni societarie hanno fatto sì che gli venisse attribuita.

    Da provinciale non sono i risultati: una squadra medio-piccola non conquista dieci punti nelle ultime quattro partite giocando con tre cosiddette “grandi”. Da provinciale non è neanche la mentalità: avete mai visto un allenatore di una “piccola” infuriato dopo un pareggio contro una squadra come la Lazio, che segue le vittorie contro Roma, Fiorentina e Palermo? Probabilmente no. E se a fine partita quell'allenatore in conferenza stampa, commentando il 2-2 appena ottenuto, dichiara che: “Dispiace per i tifosi, così come abbiamo battuto la Roma e la Fiorentina potevamo battere anche la Lazio” allora davvero il Torino non è più classificabile come provinciale.

    Per tornare a meritarsi l'appellativo di “grande” la squadra granata dovrà però ancora lavorare molto, non basta di certo un buon inizio di campionato: servono risultati in serie e campionati terminati nella parte alta della classifica. Solo così il Torino potrà tornare ad essere considerato come lo era agli inizi degli anni '90, quando viaggiava con le prime della classe, quando era capace di eliminare il Real Madrid da una semifinale europea e di vincere una Coppa Italia (l'ultimo suo trofeo). Oppure come lo era negli anni '80, quando contese fino all'ultimo lo scudetto al Verona. Per non parlare degli anni '70, quando le mani sul tricolare riuscì anche a posarle.

    Questi al momento sono però solo dei sogni, di reale c'è che il Torino ha imboccato la strada giusta per sognare. I risultati, insieme alla mentalità vincente che Mihajlovic ha saputo inculcare nelle teste dei propri giocatori, hanno saputo far virare il Toro dopo anni trascorsi nella via della mediocrità. Questo Toro non gioca più e non pensa più di essere una provinciale.

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