Toromania: povero Filadelfia e poveri tifosi, non c'è mai pace
Povero Filadelfia, ma anche poveri tifosi. Né il tempio, né i cuori granata meritano questa telenovela per il contratto. Negli ultimi venticinque anni entrambi hanno già sofferto abbastanza, sono stati illusi e presi in giro e ora meritano di poter tornare ad essere un tutt'uno. Anche con la squadra.
Se dipendesse dai tifosi, il contratto tra Torino e Fondazione sarebbe già stato firmato, da molto tempo. I dettagli da limare sono invece ancora molti e lo scoglio principale sembra essere quello di un bar, che la società granata vorrebbe installare all'interno dell'impianto, in un'area dove, secondo lo statuto della Fondazione (approvato e firmato quindi anche dallo stesso Torino) non si può fare. Da una parte il Torino insiste nel volere il punto ristoro (che non è mai stato realizzato neanche alla Sisport in questi anni in cui la squadra di Cairo si è allenata lì), dall'altra la Fondazione intende far rispettare lo statuto: nessuna delle due parti vuole cedere ma qualcuno lo dovrà fare, per il bene del Toro, dei tifosi e del Filadelfia. Nessuno merita questi continui rinvii.