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    Toromania: Pellegri deve giocare sempre. Il ritorno alla vittoria non è un caso

    Toromania: Pellegri deve giocare sempre. Il ritorno alla vittoria non è un caso

    • Andrea Piva
    Non è un caso che il Torino sia tornato a vincere proprio quando è tornato titolare Pietro Pellegri, l’unico vero centravanti a disposizione di Ivan Juric: c’era l’ex Genoa e Monaco a guidare l’attacco nella partita contro il Lecce dello scorso 5 settembre (fino a ieri quella dell’ultima vittoria in campionato), c’era martedì nel 4-0 al Cittadella e c’era soprattutto ieri a Udine. Il gioco del calcio è semplice, Nereo Rocco, in maniera un po’ colorita, l’aveva spiegata alla perfezione in quella che è diventata la sua citazione più celebre: “Una squadra perfetta deve avere un portiere che para tutto, un assassino in difesa, un genio a centrocampo, un 'mona' che segna e sette asini che corrono”. E proprio l’attaccante capace di fare gol al Torino in questa prima parte di stagione è mancato tantissimo: Pellegri è stato limitato da alcuni problemi fisici e ha giocato poco, Juric lo ha rispolverato nelle ultime due gare, contro Cittadella e Udinese, e sono arrivate due vittorie (entrambe con i gol del numero 11). 

    Certo di esempi di squadre che hanno vinto e convinto giocando intere stagioni senza un vero centravanti ce ne sono diversi: dalla Roma di Spalletti al Napoli di Sarri passando ovviamente per il Barcellona di Guardiola. Ma avere gente come Totti, Mertens e Messi come “falso nove” non è lo stesso che avere Vlasic (pur essendo il croato un ottimo giocatore) e completamente differente è anche il contorno. Al Torino serve un centravanti di ruolo a finalizzare il gioco: non c’è più Belotti, non resta che sperare che Pellegri possa finalmente esplodere e mostrare tutto quel potenziale che non è ancora riuscito a esprimere in questi anni per via di troppi problemi fisici. Al Toro può essere più utile rispetto a Sanabria. 

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