Non si può annullare un gol come quello di Belotti. Lo diciamo subito, senza troppi giri di parole, il 2-2 del Torino contro il Venezia sarebbe dovuto essere convalidato perché il Gallo, nel momento in cui Brekalo ha calciato la punizione crossando il pallone nell’area di rigore avversaria, era in posizione regolarissima. Con un piede in fuorigioco c’era Pobega, che era alle spalle di Belotti, in una zona dove il pallone non è neanche passato: il centrocampista granata non ha provato a colpirlo di testa, non ha limitato la visuale del portiere avversario, la sua unica colpa è stata quella di essere marcato da Caldara. Ma se il piede di Pobega fosse stato qualche centimetro più indietro, il difensore del Venezia sarebbe potuto andare a provare a contendere il pallone a Belotti? No. Allora perché annullare il gol del 2-2? Ha ragione Juric nel lamentarsi. “Sono cose gravissime. Sinceramente non ho capito la decisione, penso che Caldara non sarebbe mai potuto arrivare, è un episodio pesante. Ripeto, non c’è stato un blocco. Cosa ci ha detto l’arbitro per spiegare la partita? Sinceramente non l’ho capito, ha usato delle parole che non ricordo, non si è capito” ha dichiarato prima in TV e poi in conferenza stampa l’allenatore granata. Ora il Torino si trova con una sconfitta in più sul groppone e il Venezia con tre punti in più in classifica, pesantissimi nella corsa per la salvezza. A tutto ciò si aggiungere il grande rammarico, perché il 2-2 di Belotti non andava annullato.