Toromania: Mihajlovic rivoluziona il mercato di Petrachi
Rivoluzione. È questa la parola che meglio riassume l'ultimo mercato del Torino: senza contare i rientri dai prestiti di Aramu e Barreca, sono arrivati undici giocatori nuovi e ne sono partiti altri undici, escludendo le cessioni o i prestiti dei vari ex Primavera e di quei giocatori come Alfred Gomis e Parigini che neanche lo scorso anno erano in rosa. Un discorso a parte va invece fatto per Panagiotis Tachtsidis che da solo incrementa a dodici sia la voce acquisti che quella cessioni.
La rivoluzione nel Torino è stata guidata da Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo è sceso in campo in prima persona per far arrivare sotto la Mole Adem Ljajic, mentre il suo vice, Attilio Lombardo, ha contribuito a far sì che Joe Hart scegliesse di indossare la maglia granata. L'attaccante serbo e il portiere inglese sono senza dubbio stati i due principali colpi di mercato del Torino, i due giocatori da copertina che hanno rinforzato, di molto, i rispettivi reparti. La mano di Mihajlovic c'è anche per l'arrivo di Lorenzo De Silvestri, il terzino arrivato per sostituire uno dei tanti, troppi, big che sono partiti in questa sessione di mercato: Bruno Peres. Se è infatti vero che in questo mercato diversi giocatori di prima fascia, oltre a quelli già citati bisogna considerare anche Iago Falque e Mirko Valdifiori, è altrettanto vero che i calciatori più importanti della rosa della passata stagione non hanno voluto sposare il progetto Toro, perché le loro ambizioni erano superiori a quelle delle società: Immobile non ha voluto farsi riscattare, Glik aspettava da un anno la cessione per andare a giocare in club in cui potesse provare a vincere qualche trofeo e Maksimovic ha fatto il diavolo a quattro per andarsene non appena il Napoli ha iniziato a fare sul serio per averlo. L'unico caso a parte è quello di Peres, ritenuto non adatto a fare il terzino in una difesa a quattro. Con l'arrivo di un tecnico ambizioso come Mihajlovic, la speranza è che a partire dalla prossima estate i giocatori più forti non vedano di nuovo l'ora di fare le valigie per accasarsi altrove, ma che possano vedere nel Toro la squadra giusta per realizzare i propri desideri.
Il Sinisa Mihajlovic che ha rivoluzionato il Toro ha anche di fatto bocciato il ds Petrachi. Il caso Tachtsidis ne è l'emblema: la prima scelta del tecnico serbo per il ruolo di regista è sempre stata Valdifiori. Le trattative condotte dal direttore sportivo con il Napoli nel mese di luglio non sono però andate a buon fine, è così che Petrachi ha virato su un obiettivo più semplice, un suo vecchio pallino, per l'appunto il centrocampista greco che è arrivato a titolo definitivo per 1,3 milioni. L'acquisto non ha però soddisfatto Mihajlovic che, sia in Coppa Italia che in campionato, a Tachtsidis ha sempre preferito Vives. Alla fine, dopo che grazie all'intervento di Cairo nella trattativa con il Napoli Valdifiori è arrivato in granata, Tachtsidis è stato ceduto in prestito al Cagliari negli ultimi minuti di mercato. La stessa sorte poteva capito ad un altro acquisto di Petrachi: Arlind Ajeti. Il difensore albanese è stato in procinto di essere ceduto al Pescara ma, il mancato arrivo di Simunovic, ha alla fine bloccato la sua cessione. Bocciature da parte di Mihajlovic sono anche arrivate per quei giocatori che il ds aveva portato a Torino negli scorsi anni: è così che i vari Ichazo, Jansson e Silva si sono dovuto alla fine accasare da altre parti e Padelli è stato declassato a secondo portiere. Il mercato del Torino raggiunge comunque una sufficienza più che piena, un voto che sarebbe però potuto essere superiore se fosse arrivato anche un difensore in più, un centrale che potesse sostituire Maksimovic. Mihajlovic si ritrova invece ora con un parco difensori centrali tutti over 30 (escluso Ajeti) che lascia qualche dubbio. Starà ora al tecnico riuscire a far tornare Castan quel giocatore che era alla Roma fino a prima dell'intervento neochirurgico e far rendere al meglio i vari Rossettini, Bovo, Ajeti e Moretti.