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  • Toromania: meno male che era la partita della vita. Grazie Lecce, ora non resta che tifare Fiorentina

    Toromania: meno male che era la partita della vita. Grazie Lecce, ora non resta che tifare Fiorentina

    • Andrea Piva
    Meno male che per il Torino sarebbe dovuta essere la partita della vita, quella da vincere a ogni costo per chiudere al meglio la stagione, con più punti dell’anno scorso e con la certezza di mantenere il nono posto in classifica, a prescindere da come sarebbe finita la gara del Napoli. Peggio di così, invece, il Torino non avrebbe potuto giocare: tre gol subiti, altre tre annullati all’Atalanta e il primo tiro verso la porta avversaria arrivato al 90’. Meno male che al Maradona il Napoli non è riuscito ad andare oltre allo 0-0 contro il Lecce e le speranze di qualificazione alla prossima Conference League sono rimaste intatte. 

    Ora non resta che tifare Fiorentina, sperare che Belotti e compagni riescano a battere l’Olympiakos mercoledì sera, nella finale di Atene, e regalare un pass per l’Europa alla formazione granata. Juric avrebbe meritato un finale diverso per questo suo triennio, lascia invece con una brutta prestazione e una brutta sconfitta. Ora inizierà un nuovo ciclo con un nuovo allenatore (probabilmente Vanoli) che dovrà cercare di far alzare l’asticella, che forse sarà impegnato anche sul fronte internazionale perché pur non meritando la qualificazione a una coppa europea, grazie ai risultati degli altri: ieri sono stati favorevoli quello del Napoli e quello della Lazio (se avesse perso contro il Sassuolo, la Fiorentina avrebbe potuto superarlo in classifica rendendo vana la nona posizione), ora bisognerà sperare nella Fiorentina. Perché in questi giorni, per assurdo, le partite più importanti per le possibilità del Torino sono state e saranno quelle delle altre squadre. 

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