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Toromania: meglio lo 0-3 a tavolino che snobbare la Coppa Italia così
Il primo giocato mandato in campo dalla panchina, per cercare di arrivare al 2-2, non è stato uno dei titolari (uno tra Pjaca, Praet o Sanabria per intenderci) ma il quasi debuttante Warming: il giovane svedese in questa stagione aveva collezionato appena 2/3 minuti in tutto il campionato, al Ferraris è stato lanciato per dare il là alla rimonta. Nel frattempo in campo c’erano anche Rincon adattato al ruolo di difensore centrale (nonostante la presenza in panchina di Zima e Rodriguez), Berisha, Zaza e Baselli (quest’ultimo, va detto, è stato uno dei pochi a salvarsi) all’esordio da titolari e un Izzo ormai fuori dai piani alla seconda presenza dal primo minuto di tutta la stagione. Insomma, non proprio la formazione migliore, men che meno quella di una squadra che considera realmente la Coppa Italia un obiettivo.
Ma perché il Torino non prova realmente a puntare su una competizione quasi tutta a eliminazione diretta? Perché risparmiare i titolari per un campionato che il Torino sta conducendo con una media punti da metà classifica? Non è in lotta per la qualificazione a una coppa europeo (sebbene Juventus e Roma abbiano appena 6 punti in più), non lo è neppure per la salvezza (il margine sul Genoa, terzultimo, è di 12 punti). Allora perché snobbare così tanto una competizione come la Coppa Italia? E’ davvero così più importante un campionato da terminare tra l’ottavo e il tredicesimo posto? Perché perdere tempo a parteciparvi allora, meglio lo 0-3 a tavolino, un allenamento in più per il campionato riducendo anche il rischio che la riserva della riserva possa infortunarsi.