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Toromania: limiti di qualità, se Ljajic non inventa nessun altro è in grado di farlo
Contro il Chievo (ma non è la prima volta in questa stagione) il Torino ha mostrato tutti i propri limiti qualitativi: se Falque non è in giornata e se, soprattutto, Ljajic non riesce a trovare con continuità gli spazi giusti dove far correre il pallone la squadra fatica a produrre gioco. Limiti questi palesati anche nella prima parte di campionato e per questo nel mercato di gennaio si invocava qualche rinforzo che invece non è arrivato. Nel mercato di riparazione si è soltanto sfoltita la rosa con le cessioni di giocatori in esubero come Gustafson e Boyé, ma non si è corsi ai ripari consegnando a Mazzarri quei giocatori che sarebbero serviti per poter tentate di terminare la stagione almeno al settimo posto.
Inserendo lo 0-0 di ieri contro il Chievo in un contesto più generale, il pareggio assume contorni differenti: vero che a Verona il Torino ha lasciato due punti, ma un pari ottenuto fuori casa, su un campo ostico, dopo tre vittorie consecutive non è di per se un risultato negativo. Con ancora gli scontri diretti con Milan e Atalanta da giocare, ci sono ancora possibilità di raggiungere il settimo posto. Certo, non sono molte, ma sono le stesse che c'erano alla vigilia e non è stata la partita del Bentegodi a farle diminuire, semmai sono stati quei tanti punti persi nel girone di andata.