Aleggiavano molti tabù alla vigilia della sfida dei granata contro l’Atalanta. Il Toro è stato molto cinico nella partita di ieri, sfruttando al massimo le poche occasioni: nonostante i tre punti conquistati, infatti, la prestazione dei ragazzi di Giampiero Ventura non è stata certamente di quelle da incorniciare. Però, l’importante era soltanto il successo, e a quota 39 si sta davvero molto più tranquilli. L’Olimpico può tornare ad esultare, e già questa era una maledizione: la Maratona, infatti, non gioiva con i suoi beniamini dal lontano 16 gennaio. Il 4-2 inflitto al Frosinone di tre mesi fa fu l’ultimo squillo, prima di una serie di cinque partite con appena tre pareggi e due sconfitte. Il tabù Olimpico, quindi, è abbattuto, e ora, nelle sfide che rimangono tra le mura amiche contro Sassuolo e Napoli, il Toro vuole regalare altre soddisfazioni alla propria tifoseria. Poi, per ritrovare due vittorie consecutive, bisogna addirittura riavvolgere il nastro di un girone. Proprio a Bergamo, e poi in casa contro il Bologna, i granata centrano due successi di fila: a quasi cinque mesi di distanza, riecco la doppia gioia, che permette di uscire definitivamente dalla lotta salvezza. Oltre alle maledizioni di squadra, quelle che riguardano i singoli giocatori, tornati finalmente al gol. Maxi Lopez, attaccante rilanciato dalla partenza di Quagliarella e da una condizione fisica tornata accettabile, ha potuto nuovamente esultare: non accadeva dal rigore segnato in pieno recupero contro la Roma lo scorso 5 dicembre. Per Bruno Peres, invece, bisogna sfogliare gli almanacchi della passata stagione. L’ultima rete del terzino brasiliano arrivò nella trasferta di Palermo di fine aprile 2015. Finalmente, anche il gioiello che fa gola a tante big europee è tornato a segnare, e per lui, così come per tutto il Toro, può aprirsi un nuovo campionato. “Per arrivare sempre più in alto” come ha detto Joel Obi nel post-partita: e un eventuale ottavo posto, che permetterebbe di evitare i primissimi turni di coppa Italia di agosto, sarebbe un grandissimo traguardo, vista l’annata maledetta che hanno vissuto, e tuttora stanno vivendo, i granata. Emanuele Pastorella
