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Toromania: la sconfitta di Cairo
La sconfitta con il Wolverhampton, che è costata al Torino l’eliminazione dall’Europa League, è un po’ la sconfitta di Urbano Cairo e del direttore sportivo Massimo Bava. La politica attendista della società sul mercato non ha pagato: il presidente granata ha sì confermato tutti i suoi giocatori (anche se il caso Nicolas Nkoulou ha di fatto privato Mazzarri di uno dei suoi migliori giocatori in una sfida così importante come quelle del Molineux Stadium), ma sarebbe servito anche qualche rinforzo di qualità alla squadra per potersela giocare alla pari con gli avversari e proseguire il proprio cammino europeo. Invece il Torino si è presentato alla doppia sfida con il Wolverhampton senza alcun nuovo acquisto.
Non c’è squadra nell’intera serie A - Torino a parte - che a così poco tempo dalla chiusura della finestra di compravendite non abbia operato nel mercato in entrato. I primi acquisti arrivano ora (Diego Laxalt in primis), ma ormai l’avventura in Europa League è terminata. Certo, va detto che nel sorteggio dei playoff i granata non sono stati fortunati nel trovare una squadra come il Wolverhampton - con la maggior parte delle altre formazioni avrebbero probabilmente vinto il doppio confronto - ma la fortuna bisogna anche sapersela creare. E chissà se con un Laxalt, un Verdi e un Kamano in più contro il Wolverhampton sarebbe andata nello stesso modo.