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    Toromania: la rivoluzione ingrata. Cairo caccia Bava e prova a togliergli i suoi meriti

    Toromania: la rivoluzione ingrata. Cairo caccia Bava e prova a togliergli i suoi meriti

    • Andrea Piva
    Che succede al Torino? Nel giorno dell’apertura ufficiale della sessione estiva di calciomercato non sono gli acquisti e le cessioni dei calciatori a prendersi la copertina, bensì la rivoluzione all’interno della dirigenza. In un colpo solo hanno lasciato il direttore generale, ma con poteri limitati, Antonio Comi e il Responsabile del Settore Giovanile, Massimo Bava. Il primo ha dedicato una vita alla squadra granata, basti pensare che era all’interno della dirigenza da prima del fallimento dell’AC Torino, il secondo ha riportato la Primavera ai vertici del calcio italiano dopo anni di buio e ora verrà sostituito da Ruggero Ludergnani, l’ennesimo fedelissimo di Davide Vagnati in arrivo dalla Spal.

    L’addio di Bava dal Torino sembra essere più burrascoso di quello che ci si immaginava. “La Società saluta e ringrazia Massimo Bava per il buon lavoro svolto nella sua esperienza in granata, nove stagioni dove grazie al contributo di tutti si sono anche raggiunti ottimi risultati” si legge nel comunicato ufficiale. “Buon lavoro” ma “grazie al CONTRIBUTO DI TUTTI si sono ANCHE raggiunti ottimi risultati”, parole che sembrano voler sminuire il lavoro svolto dal Responsabile del Settore giovanile in questi anni. Ma chi sarebbero i “tutti” che avrebbero contribuito a raggiungere “anche” degli ottimi risultati? Certamente i tecnici scelti dallo stesso Bava, come Moreno Longo e Federico Coppitelli, non quel Marcello Cottafava (altro ex Spal) portato a Torino da Davide Vagnati che stava per far retrocedere la Primavera. Certamente non Cairo, i cui investimenti per il vivaio in questi anni non sono certi stati generosi: il confronto con altre società, quali Roma, Atalanta, Juventus e molte altre è impietoso in questo senso.

    A breve il Torino avrà un nuovo Responsabile del Settore giovanile ma non è detto che ci sarà anche un nuovo direttore generale, seppur con poteri limitatissimi come lo era Comi: d’altronde a Cairo non è mai piaciuto delegare e ha sempre preferito circondarsi di poche persone. Sembra però avere fiducia incondizionata verso Vagnati, nonostante nel suo primo anno al Torino non abbia dimostrato di meritarsela. Auguri a lui e auguri al Toro. 

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