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Toromania: la rivincita fallita di Mihajlovic. Ma non è ancora finita
Il buon Torino visto ieri sera a San Siro non è però bastato: alla fine a vincere e gioire è stato il Milan, che ha costretto Sinisa Mihajlovic a uscire dal campo con la testa china, piena di chissà quali pensieri. Una rivisitazione di quello che troppe volte gli era capitato proprio in quello stadio lo scorso anno, quando era lui ad allenare il Milan. Probabilmente Mihajlovic alla vittoria al Meazza, contro la squadra che è ancora sotto la gestione di Berlusconi, teneva particolarmente: una sorta di rivincita per quell'esonero troppo affrettato della scorsa primavera. Non ce l'ha fatta invece Mihajlovic che, come già accaduto lo scorso agosto in campionato, ha dovuto incassare una sconfitta, questa volta in rimonta. E ora? Ora il Torino ha terminato la propria avventura in Coppa Italia ma, allo stesso tempo, si è anche allontanato ancora di più dalla prossima Europa League. Per qualificarsi servirà un'impresa sportiva, un girone di ritorno da record con una media punt quasi da Champions League. Milan, Napoli e Lazio non sembrano intenzionate a rallentare, l'Inter, dopo aver gettati vari punti alle ortiche nella prima parte di stagione, sta ora viaggiando ad un ritmo elevato, l'Atalanta gode di uno stato di salute ottimo, potrà rallentare nel girone di ritorno ma difficilmente frenerà bruscamente la propria corsa.
Forse la rivincita di Mihajlovic verso chi non lo ha più voluto in rossenero, non essendo riuscito a battere il Milan nei due incontri a San Siro, può arrivare proprio attraverso un'impresa sportiva: far termine il campionato al Torino nelle prime sei posizioni, esattamente là dove aveva lasciato il suo Milan prima di essere allontanato. La rimonta record della compagine granata dovrà iniziare già da lunedì quando, per una bizzarra combinazione del calendario, incontrerà sulla sua strada proprio il Milan.