Toromania:| La dura legge della compensazione
Esaltiamoci tutti e abbracciamoci forte, ma teniamo anche gli occhi aperti. Il Toro ha disintegrato l'Atalanta, ieri: è vero. Il 5-1 non ammette alcun genere di replica da parte bergamasca. Eppure la gara va analizzata, per capire perché si debba esultare sì, con convinzione, ma anche con cautela. Se il primo tempo della sfida fosse finito 3-1 per gli uomini di Colantuono non ci sarebbe stato nulla da dire. Due traverse colpite, prima da Cigarini e poi da Denis, e un gioco non spettacolare ma certamente superiore a quello proposto dai granata.
E' un dato di fatto; tuttavia lo è anche che la palla debba entrare per dare una valenza al punteggio: questo all'Atalanta non è successo, un po' come accaduto al Toro contro l'Udinese (e con l'Inter). Ecco, la dura legge della compensazione calcistica ha regalato un punto agli uomini di Guidolin mercoledì sera, ma ne ha tolti a Colantuono ieri, restituendone al Toro tre, in ogni caso meritati. D'altronde l'Atalanta è crollata nella ripresa, dimostrando una fragilità impressionante che si è contrapposta ad un cinismo granata mai visto.
L'analisi dei fatti può risultare contraddittoria, ma riassume l'andamento della squadra di Ventura nell'ultima settimana. Ieri il Toro ha finalizzato più di quanto non avesse fatto finora in campionato: cinque gol in 90 minuti contro i i quattro messi a segno in cinque partite disputate. I granata non hanno risolto tutti i loro problemi in tre giorni o in una settimana, ma hanno semplicemente rimesso a posto i 'conti' di una classifica che appariva bugiarda e che ora, invece, rispecchia maggiormente il valore espresso - attraverso il gioco - da questo Toro.