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    Toromania:| L'importanza di essere... noi

    Toromania:| L'importanza di essere... noi

    Voci, insinuazioni, forzature giornalistiche, casi, critiche, ansie e paura: nel Toro degli ultimi vent'anni c'è sempre stato e ci sarà ancora un po' di tutto questo (e tanto altro ancora). Ogni anno in misura più o meno variabile. In ogni stagione si rischia di guastare l'andamento della squadra. 'La colpa è dei media', 'La colpa è dei tifosi', 'La pressione dell'ambiente è insostenibile', è la Top 3 delle frasi sentite negli ultimi anni in casa Toro. Anche nella scorsa stagione, conclusa vittoriosamente, queste affermazioni sono saltate fuori come da migliore tradizione. Oggi, preventivamente, ci permettiamo di sperare che questo teatrino non si ripeta. 'Essere' il Toro comporta onori ed oneri, soprattutto per quel che concerne i rapporti con i tifosi e i media. E' vero, quella di Torino è una piazza difficile, ma solo se uno parte da questo preconcetto errato.

    Nessuno a Torino, sponda granata, pretende lo scudetto da una compagine impegnata fino a ieri a divincolarsi dalla categoria cadetta. Nessuno pretende coppe e risultati fuori dal normale, investimenti da sceicco o calcio-champagne d'altri tempi. Nessuno, a Torino, pretende questo. I tifosi del Toro e la stampa pretendono una squadra dignitosa, capace di emozionare: se ciò non è possibile sul campo, almeno lo sia fuori. Il calcio è cambiato, è vero. Purtroppo anche il Toro, che era una famiglia, capace di avvicinare i tifosi ai propri beniamini e che invece oggi sembra una delle tante società professionistiche di questo mondo pallonaro. All'ambiente granata manca un po' di quell'essenza, forse anche perché a mancare è il Filadelfia, la casa e culla storica di questa società.

    Nessuno, dunque, chiede a Ventura di fare miracoli. Si chiede al Toro, quindi a Cairo, a Petrachi e al tecnico, di fare ogni sforzo possibile per non perdere la dignità ritrovata almeno in parte col ritorno in Serie A. Certo, dopo il ko col Cagliari ci si aspetta una reazione importante e in caso di seconda sconfitta a Torino si sentirà parlare di crisi: è una cosa già vista e sentita. Ma se accadrà, il Toro dovrà dimostrare almeno stavolta di essere una società vera, isolando il proprio spazio dal mondo esterno. E' così che si superano eventuali momenti di difficoltà, senza finire per esserne vittime incapaci di rialzarsi e buone solo a lamentarsi delle colpe altrui, senza aver guardato prima dentro sé stesse.

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