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    Toromania: l'altalena granata

    Toromania: l'altalena granata

    Un altro scivolone, tutt’altro che inatteso vista la tradizione al Franchi e nei lunch-match e considerato il valore della Fiorentina. Ma il Toro ha nuovamente fatto un passo indietro rispetto alle ultime, incoraggianti prestazioni: contro il Frosinone, pur con gli evidenti limiti dei ciociari, era arrivata una vittoria importante, mentre nel recupero di mercoledì a Reggio Emilia i granata avevano confermato i progressi. Ieri, invece, la formazione di Ventura ha mostrato tutte le proprie difficoltà, riuscendo, in 90 minuti, a creare appena una palla gol nitida. Per il resto, se è vero che i viola oltre alle due reti realizzate non hanno messo in particolare apprensione la difesa guidata da Glik, dall’altra il Toro ha evidenziato nuovamente i limiti nel possesso palla. Ancora una volta sterile, lento e prevedibile, con giocatori come Acquah che, tecnicamente, devono ancora crescere tantissimo. Ci sono state prestazioni decisamente peggiori di quelle del Franchi, ma questa Fiorentina non era imperforabile, anzi: le poche volte che il Toro ha accelerato, specialmente sugli esterni, ha dato l’impressione di poter mettere in difficoltà i viola. E, forse, è anche per questo che Ventura ha dichiratato: “Vorrei rigiocare subito questa partita”.
     
    Quello che salta all’occhio, dopo poco più di metà campionato disputato, è l’incapacità della formazione di Ventura di trovare continuità di risultati. Ad eccezione del primo, esaltante mese, i granata non hanno mai collezionato più di tre gare senza sconfitte. Mini-filotti che hanno permesso di scalare la classifica, poi vanificato dalla sconfitta poche domeniche dopo: e ieri è di nuovo avvenuto. Tra Frosinone e Sassuolo, il Toro sembrava essersi ripreso, mentre contro la Fiorentina ha fatto altri passi indietro. E’ un’altalena, questo cammino dei granata in campionato, che dura ormai da fine settembre ad oggi. Adesso, il calendario dà una mano ai ragazzi di Ventura: in casa si presenteranno le due veronesi e il Carpi, mentre le trasferte saranno a Genova contro la Sampdoria e al Barbera contro il Palermo. Per presentarsi al ciclo di fuoco contro le big (una dietro l’altra arriveranno, tra fine febbraio e inizio aprile, il Milan, la Lazio, l’Inter e il derby contro la Juve), bisogna trovare un filotto di vittorie che finalmente dia una scossa all’ambiente, che si sta pericolosamente abituando alla mediocrità e all’anonimità di un undicesimo posto in classifica.
     
    Emanuele Pastorella
     

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