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    Toromania: "Invincibili"? No, "Inguardabili"

    Toromania: "Invincibili"? No, "Inguardabili"

    I tre successi consecutivi conquistati contro Inter, Atalanta e Bologna, oltre alla più che brillante prestazione nel turno infrasettimanale di Roma, nonostante la sconfitta, avevano fatto sperare: il Toro sembrava tornato, pronto per concludere in crescendo un campionato che sarebbe comunque rimasto al di sotto delle aspettative. Sono bastati 90 minuti per ritornare indietro di due mesi, alle gare di febbraio, quando la squadra di Giampiero Ventura non aveva idee, freschezza e voglia di vincere. Contro il Sassuolo si sono rivisti i vecchi problemi dei granata, che subiscono così la sesta sconfitta tra le mura amiche. L’immediato pareggio al gol in apertura di Sansone è stato illusorio, il Toro si è totalmente sciolto al raddoppio di Peluso (su calcio piazzato, tanto per cambiare) e nel quarto d’ora finale non ha mai messo i brividi a Consigli, beccando anzi anche il tris da Trotta. E così, la delusione del popolo granata è tornata alle stelle.
     
    La classifica non dà stimoli, perché l’ottavo posto che permetterebbe di evitare i primissimi turni di coppa Italia è ormai sfumato e la lotta salvezza non interessa più da qualche settimana, ma prestazioni come quelle di ieri non sono accettabili. Perché, se dal punto di vista dei risultati questa squadra non può più ambire a nulla, la gara contro il Sassuolo era un match storico: è stata, infatti, la prima partita ufficiale disputata allo “Stadio Grande Torino”. E questo doveva essere lo stimolo più grande di tutti, l’onore, ma anche il dovere, di ricordare e rendere il giusto omaggio alla squadra italiana più forte di tutti i tempi. Valentino Mazzola e compagni venivano chiamati “gli Invincibili”, ieri i granata sono stati a dir poco “Inguardabili”. Se nel primo tempo la prestazione è stata tutto sommato dignitosa, nella ripresa è stata uno scempio: non un’occasione importante creata, nemmeno una reazione al 2-1 subito da Peluso. Ed ecco che, alla prima allo “Stadio Grande Torino”, è arrivata la prima sconfitta; il pensiero di tutti i tifosi, da tempo, è soltanto: “Speriamo che questo campionato finisca al più presto”. Ancora tre giornate, ancora venti giorni, poi sarà una lunga e bollente estate di riflessioni, in cui potrà davvero succedere di tutto. Giocatori e allenatore, sono tutti sotto accusa: il presidente Urbano Cairo e il direttore sportivo Gianluca Petrachi avranno tanto cui pensare.
     
    Emanuele Pastorella
     

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