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    Toromania: il compleanno triste del giovane greco

    Toromania: il compleanno triste del giovane greco

    Sarebbe bastato vincere una partita che si doveva vincere, che ogni pronostico dava per già archiviata, per trovarsi davvero in zona-Europa; invece, dopo l'inattesa batosta interna contro il Bologna, il Toro quei posti di prestigio deve ancora inseguirli.
    Hanno però un vantaggio, i granata: nel corso di questa bella stagione hanno dimostrato non solo di non patire il contraccolpo psicologico di una sconfitta, ma di saper trovare ogni volta una reazione d'orgoglio. Ad ogni ko patito, non ne ha mai fatto seguito un altro; anzi, nella maggior parte dei casi è arrivata una prestazione buona e a volte perfin esaltante. Sarà così anche questa volta, nel posticipo di lunedì sera, a Verona?

    La sfida tra gialloblu e granata avrà anche la funzione – del tutto platonica – di assegnare il riconoscimento virtuale di “sorpresa del campionato”, che appunto le due formazioni ora si stanno disputando. Un po' come due anni fa si giocarono la promozione in Serie A, in una sfida all'epoca vinta dal Toro.
    A quel tempo, fra gli scaligeri giganteggiava la figura di Panagiotis Tachtsidis, oggi invece rimpicciolito, sempre più minuscolo, là affossato in panchina allo Stadio Olimpico, tuta “Torino F.C.” rigorosamente addosso.
    Il primo acquisto di gennaio, per il club di Cairo, ha finora totalizzato tre-minuti-tre in campo, durante i quali peraltro (contro il Sassuolo) si è subito fatto notare per un lancio da applausi. Poi, l'oblio. Perchè?

    Quella di lunedì è la partita che più di tutti avrebbe voluto giocare, Tachtsidis, davanti al suo ex pubblico, lui che proprio domani festeggerà i suoi 23 anni. Ma a lavorare con Giampiero Ventura, tutto questo succede. Specie se si è neoacquisti, specie se si è giovani, specie se si è stranieri: un terzetto di condizioni che il mediano ellenico soddisfa tutte. Il tecnico ligure predica spesso pazienza, con i ragazzi più scalpitanti; ancora oggi, spesso rimprovera, rammaricandosene, Gianluca Sansone per non averne avuta abbastanza. In effetti, ad aspettare spesso si viene ripagati: basti guardare Maksimovic, cinque mesi passati fra panca e tribuna per poi divenire un inamovibile. Ma siccome ci sono anche eccezioni di segno opposto, è normale che un ragazzo come Tachtsidis qualche domanda se la faccia. Ad esempio, vedendo Jasmin Kurtic sbarcare dopo di lui ma subentrare regolarmente, almeno nella ripresa. E ora, forse, perfino l'ultimissimo arrivato Marko Vesovic potrebbe avere già la propria occasione, lunedì. Naturale, sì, che il giovane Panagiotis mastichi un po' amaro.

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