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    Toromania: il calcio e Cairo hanno vinto, Agnelli ha perso (tutto)

    Toromania: il calcio e Cairo hanno vinto, Agnelli ha perso (tutto)

    • Andrea Piva
    Un anno e mezzo fa Andrea Agnelli balzava agli onori delle cronache sportive, insieme a Florentino Perez, come l’eroe che avrebbe salvato il calcio trasformandolo, snaturandolo, sradicando le radici su cui in Europa poggia da quando è nato. Oggi è il grande sconfitto del mondo del calcio: ha perso la sua Juventus dopo 12 anni di presidenza e ha visto l’avvocato generale, Athanasios Rantos, presso la Corte di giustizia dell'Unione Europea dare ragione a Uefa e Fifa nel “caso Superlega”. Non è una sentenza, quella arriverà nella prossima primavera, e solo allora si potrà capire se in qualche modo Agnelli potrà risorgere dalle proprie ceneri, calcisticamente parlando, o se riceverà il colpo del ko. 

    La sconfitta di Agnelli che sta maturando in questo momento è anche una vittoria di chi si è opposto alla creazione di una lega chiusa, per pochi indebitatissimi club, che più che salvare il calcio avrebbe, almeno in una prima fase, permesso a pochi di ricevere ancora più soldi a scapito di tutto il sistema. In attesa della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea stanno vincendo l’Uefa e la Fifa, Aleksander Ceferin e l’ECA, i presidente delle varie federazioni nazionali ma anche Urbano Cairo. Se c’è un presidente di club che in Italia ha sempre posto l’attenzione sul problema Superlega, opponendosi con ferma decisione alla sua creazione, è proprio quello del Torino: oggi è anche lui tra i vincitori a guardare chi si proclamava salvatore del calcio mondiale ora ai margini di tutto. 

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