MARCO BERTORELLO
Toromania: i rinnovi di Ventura e Petrachi come sinonimo di crescita
RISULTATI IN CRESCITA – Il punto più basso della presidenza Cairo è stato toccato il 29 maggio 2011: Torino-Padova finisce 0-2, i granata chiudono il campionato all’ottavo posto, fuori dai play-off e contestati duramente dalla piazza. Pochi giorni dopo viene ufficializzato l’arrivo di Giampiero Ventura, mentre il ds Gianluca Petrachi era approdato sotto la Mole già da una stagione e mezza. Tra esoneri e richiami, però, non era mai partito un vero progetto, e il tecnico genovese ha il grande merito, più ancora dei risultati sportivi, di aver inculcato al presidente determinati concetti. Basta con i nomi ormai a fine carriera, basta con il viavai di allenatori e direttori sportivi, basta con ingaggi faraonici: bisogna puntare sui giovani e su un progetto chiaro e preciso. E così è stato, con il Toro che si è ripreso la serie A e, in quella stagione di serie B, ha lanciato giocatori del calibro di Darmian, Glik e D’Ambrosio, all’epoca poco più che sconosciuti. Poi la salvezza, l’Europa e la vittoria nel derby, oltre a una crescita costante e stupefacente. E ora?
IL PROGETTO CONTINUA – Sicuramente, se Petrachi e, soprattutto, Ventura, hanno deciso di rinnovare, vuol dire che Urbano Cairo è determinato ad ottenere risultati sempre più importanti. Già dalla rosa che ha costruito in estate, con il sacrificio del solo Darmian e con l’acquisto di alcuni tra i più interessanti giovani del panorama calcistico italiano, ha fatto capire a tutti le sue intenzioni. Purtroppo gli infortuni hanno costretto il tecnico a puntare sempre sulle stesse pedine e i risultati, inevitabilmente, ne hanno risentito. Da domenica, però, comincia un nuovo campionato per il Toro: il calendario torna ad essere alla portata, e da qui a Natale rientreranno diversi giocatori che hanno avuto infortuni gravissimi, Maksimovic su tutti. L’Europa è difficile da raggiungere, ma non è un miraggio. In più, c’è una coppa Italia di mezzo, competizione snobbata dai granata nelle ultime stagioni, ma che quest’anno potrebbe diventare un obiettivo concreto. Che sia proprio la vittoria di un trofeo una delle tappe del famoso “processo di crescita” venturiano?
Emanuele Pastorella