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Toromania: ecco perché serve avere uno stadio di proprietà. Cairo ci pensi
Pochi giorni prima dal debutto europeo del Torino contro una tra Debrecen e Kukesi all’Olimpico Grande Torino si esibiranno in concerto Laura Pausini e Biagio Antonacci: un concerto già programmato da tempo che renderà lo stadio impraticabile per una partita di calcio fino a fine mese. Dopo che l’esibizione canora delle due star della musica italiana sarà terminata, infatti, saranno necessari i lavori di rizzollamento del prato: è così che la squadra granata dovrà spostarsi ad Alessandria o Udine (molto più probabilmente nella prima località) per giocare la gara casalinga di Europa League.
Quando nel 2005 acquistò il Torino, Urbano Cairo aveva palesato un certo interesse nell’acquistare l’Olimpico di proprietà del Comune per farlo diventare lo stadio della società granata. Non se ne fece nulla e, al momento, l’interesse sembra essere scemato. Ma per crescere, consolidarsi, rinforzarsi anche a livello economico (il calcio inglese questo insegna) l’avere uno stadio di proprietà aiuta. Molto. Torino è l’unica città italiana ad avere due impianti omologati per disputare le coppe europee, potrebbe diventare anche la prima città italiana ad avere due stadi di proprietà per le sue due squadra. Cairo ci pensi, il suo Torino potrà beneficiarne.