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    Toromania: e se fosse Cairo l'uomo giusto per il dopo Tavecchio?

    Toromania: e se fosse Cairo l'uomo giusto per il dopo Tavecchio?

    • Andrea Piva
    Ventura va, Tavecchio resta, nonostante in molti ne chiedano la testa dopo la mancata qualificazione al Mondiale in Russia. Giornalisti, tifosi, addetti ai lavori si sono esposti chiedendo le dimissioni del numero uno della Figc che invece non vacilla, resta lì, ben ancorato al suo posto, imperturbabile di fronte alla bufera che impazza tutto intorno a lui. In pochi lo difendono, in molti lo attaccano, ma Tavecchio non sembra intenzionato a mollare. Tra coloro che hanno chiesto senza molti giri di parole le dimissioni del presidente della Federcalcio c'è anche il patron del Torino, Urbano Cairo. E se fosse proprio il massimo dirigente granata il candidato ideale per il dopo Tavecchio?

    Prima che essere il presidente del Torino, Cairo è uno dei più importanti imprenditori italiani, ha idee e le sa realizzare: i successi della Cairo Editore, quelli ottenuti con La7 e la scalata a RCS ne sono la dimostrazione. Le sue idee non riguardano solo il campo dell'editoria, ma anche quello del calcio: un esempio è ciò che sta provando a mettere in atto cercando di convincere gli altri presidenti ad affidare la gestione della Lega a dei professionisti, manager che si possano occupare esclusivamente di far crescere il campionato italiano, facendo così anche crescere gli introiti e, di riflesso, la competitività delle varie squadre. In pratica quello che desidera Cairo è trasformare la Lega in una vera e propria azienda.

    Le proposte del massimo dirigente granata riguardano anche la Figc. “Va creato il contesto giusto per far emergere i talenti investendo nella loro formazione e in quella degli istruttori. Sono favorevole alle seconde squadre per far maturare i ragazzi – ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport - e poi sarebbe giusto introdurre una norma che obblighi i club a destinare una quota del fatturato agli investimenti nei vivai”. Alcune di queste non sono idee nuove, ma finora nessuno è riuscito a metterle in pratica: magari alla Federazione serve proprio uno come Cairo per far sì che le parole si trasformino in fatti.

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