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Toromania: è già finito l'effetto Mazzarri?
Peccato che di tempo Mazzarri ne abbia poco: le rivali all'Europa League sono tante - e tra queste c'è anche un Milan che dà segnali di ripresa - mentre le partite che mancano alla fine del campionato sono sempre meno. Avrebbe probabilmente bisogno di un aiuto l'allenatore granata per far in modo che questa non sia l'ennesima stagione del rammarico, di ciò che sarebbe potuto essere e invece non è stato. L'aiuto dovrebbe arrivare dal mercato, considerato anche che le disponibilità economiche al presidente Urbano Cairo non mancano di certo: non va dimenticato che lo scorso 31 agosto il presidente granata ha venduto Davide Zappacosta per circa 30 milioni di euro e fino a quel momento aveva speso quanto aveva incassato. Nonostante ciò su quel fronte il Torino è per il momento immobile. Servirebbe un vice Belotti, un centravanti che sappia fare gol e sostituire il Gallo ora che è infortunato, è invece Mazzarri deve arrangiarsi con M'Baye Niang (che un bomber non lo è mai stato) e Lucas Boyé.
La partita contro il Sassuolo ha dimostrato (se ce ne fosse stato ancora bisogno) che al Toino servirebbe anche un centrocampista (Mazzarri ha perfino adattato Ansaldi al ruolo di mezzala!) L'immobilismo sul mercato del presidente Urbano Cairo e del direttore sportivo Gianluca Petrachi il Torino lo sta pagando sul campo perché, al di la dei tanti errori commessi da Sinisa Mihajlovic, anche con Mazzarri il Torino sta mostrando vecchi difetti. Difetti a livello di qualità.