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Toromania: De Silvestri, la jella dell'ex
Se in casa Torino c’è una forte sensazione di rammarico per la mancata vittoria è proprio per le occasioni avute e non capitalizzate al meglio da De Silvestri. Il numero 29 granata non è però un attaccante, ma un terzino, un giocatore abituato a macinare chilometri sulla fascia destra e a servire assist per i compagni più che a finalizzare le azioni: certi errori davanti alla porta avversaria gli si possono quindi perdonare. Il problema principale per la squadra granata è che quelle occasioni così invitati siano tutte capitate a uno dei suoi terzini e non a un attaccante come Andrea Belotti, ben più abituato a finalizzare le azioni.
Il Gallo, si sa, è un giocatore molto generoso che aiuta molto la propria squadra anche in fase difensiva, finendo così spesso per ritrovarsi in zone del campo diverse da quelle in cui ci si aspetterebbe di vedere un centravanti. Se quel pallone calciato da De Silvestri che è terminato sopra la traversa della porta di Strakosha fosse arrivato sui piedi di Belotti, probabilmente Lazio-Torino sarebbe finita con un risultato diverso, ma per far sì che anche in futuro certe occasioni capitano all’uomo giusto, il capitano granata deve iniziare a stazionare con maggiore frequenza nel cuore dell’area di rigore avversaria.