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Toromania: chi avrebbe scommesso su un Sanabria così?
Il pareggio in quello che era uno scontro diretto per l’ottava posizione in classifica, con il Monza e il Bologna che hanno rispettivamente battuto Sassuolo e Cremonese, serve a poco ai granata se non a mantenere viva una flebile speranza, pregando in un passo falso dei brianzoli negli ultimi 180 minuti (e contemporanee non vittorie sia di Fiorentina e Bologna per evitare troppi calcoli con la classifica avulsa). Resta la delusione perché di fronte c’era la Fiorentina B, priva di tanti titolari, una squadra reduce dai tempi supplementari giocati giovedì in Conference League a Basilea e con, inevitabilmente, qualche pensiero alla finale di Coppa Italia di mercoledì contro l’Inter: i presupposti per poter tornare a casa con i tre punti c’erano tutti.
L’unico aspetto positivo della partita contro la Fiorentina è dato da Sanabria. In pochi, pochissimi, fino a qualche mese avrebbero immaginato che l’attaccante paraguaiano riuscisse a trasformarsi realmente in un bomber di razza, un giocatore da doppia cifra su cui poter fare costante affidamento in avanti. In tutta la sua carriera non aveva mai segnato tanto quanto quest’anno: Juric ha voluto il merito di farlo esplodere, gli ha cambiato il modo di giocare e lo ha trasformato in un buon finalizzatore.