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    Toromania: Cairo vuole rivoluzionare il calcio. No al Milan, sì a Belotti

    Toromania: Cairo vuole rivoluzionare il calcio. No al Milan, sì a Belotti

    • Andrea Piva

    Pazza idea di mezza estate: no ai milioni del Milan e Andrea Belotti ancora al Torino. Fino a qualche ora quest'ipotesi sarebbe stata classificata sotto la voce “sogni irrealizzabili”; ora invece, la pazza idea può diventa realtà. E, se davvero le cose dovessero andare così, sarebbe una sorta di rivoluzione per il calcio: quei contratti firmati, che con tanta facilità nel mondo del pallone vengono cancellati, tornerebbero ad avere un valore. Belotti lo scorso novembre ha prolungato il suo con il Torino fino al 2021 e, stando a quanto dichiarato dal presidente Cairo, la società granata non ha nessuna intenzione di far sì che venga risolto con anticipo. Quella firma ha un valore, anche se nel calcio troppo spesso lo si è dimenticato.

    Certo, c'è sempre quella clausola da 100 milioni di euro valida solo per l'estero: una qualsiasi squadra straniera potrebbe presentarsi alla porta del presidente con quella cifra in tasca e acquistare l'attaccante ma, fuori dall'Italia, chi avrebbe le possibilità di acquistare Belotti ha già investito molto per altri attaccanti. Il Chelsea per Morata, il Manchester United per Lukaku. Resta in corsa quel Milan per cui la clausola in realtà non varrebbe, i rossoneri per avere il giocatore devono aprire una trattativa con il Torino. Ma di trattare Cairo, stando a quanto dichiarato, non ne ha la minima intenzione, soprattutto a cifre lontane da quei famosi 100 milioni.

    Finora i rossoneri, che hanno già speso molti soldi in questa sessione di calciomercato, non si sono neanche avvicinati al prezzo monstre previsto dalla clausola rescissoria e difficilmente Cairo accetterà contropartite tecniche da affiancare all'offerta monetaria: non lo ha mai fatto neanche in passato. E allora quella pazza idea di mezza estate prende piede, il sogno irrealizzabile può assumere i solidi contorni della realtà. Tutto questo per la gioia dei tifosi del Torino ma non per quello dei milanisti. A patto che con il passare dei giorni, il presidente Cairo non cambi idea.

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