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Toromania: Cairo, ricordiamoci che anche il Napoli è fallito. E ora ha vinto lo scudetto...
Nessuno vorrebbe rivivere un estate come quella, vanno però ricordate anche altre cose, per esempio che anche il Napoli, un anno prima del Torino, fallì e ripartì addirittura dalla Serie C: ora sta festeggiando lo scudetto dopo che da anni la squadra gioca stabilmente nelle coppe europee. E il club di Aurelio De Laurentiis non si trova ora di nuovo sull’orlo del fallimento per le spese sostenute. Quello che è accaduto nell’estate del 2005 non può essere utilizzato come spauracchio per allontanare le critiche e coprire i propri errori: è un dato di fatto che il salto di qualità il Torino non è mai riuscito a farlo e bisognerebbe riflettere più che altri sugli errori commessi in questi anni che non hanno mai permesso che si concretizzasse.
Un modo per provare a compiere quel balzo in avanti per crescer la società lo ha suggerito lo stesso Cairo: “Dobbiamo investire sui giovani e sulle strutture che ci possono permettere di fare meglio”. Peccato che il Torino in questi anni abbia investito pochissimo sulle strutture: la società granata non ha un solo impianto di proprietà (sede e stadio sono in affitto, il Robaldo è ancora un progetto dopo anni e il Filadelfia è di proprietà dell’omonima Fondazione, di cui il Torino fa parte). E anche per il vivaio, dalla Scuola calcio alla Primavera, è stato fatto poco: basti pensare che le varie squadra giocano in campi diversi, sparsi non solo città per la città ma anche per il Piemonte. La Primavera del Toro è l’unica formazione del campionato a giocare in trasferta anche le gare casalinghe: quest’anno lo stadio di casa è il Piola di Vercelli, lo scorso anno era il Pozzo di Biella. E pensare che il Filadelfia era stato ricostruito anche per far giocare la Primavera.