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Toromania: Cairo non crede all'Europa, ma i tifosi credono ancora in Cairo?
La curva Maratona ieri è stata in silenzio per quasi tutta la partita in segno di protesta, un silenzio interrotto solamente per rendere omaggio a Davide Astori e per contestare il presidente Cairo, invitato anche a vendere la società. D'altronde la delusione della tifoseria dopo l'ennesima stagione mediocre, ben al di sotto delle aspettative, è comprensibile: a inizio anno era stato promesso un Torino che avrebbe fatto il Toro, che avrebbe lottato fino alla fine per andare in Europa e il patron granata si era persino sbilanciato affermando che quello che aveva costruito era addirittura il Torino più forte degli ultimi venti, trenta o anche quaranta anni. La realtà si è però dimostrata ben diversa.
A dieci partite dalla fine del campionato la stagione del Torino, è già praticamente finita, neanche la batosta presa all'ora di pranzo dalla Sampdoria è riuscita ieri a rivitalizzare Belotti e compagni, nonostante una vittoria avrebbe potuto ancora mantenere viva qualche speranza di raggiungere al settimo posto. Il Torino all'Europa non crede più, non ci credono più nemmeno Cairo e i tifosi, ma ora c'è da chiedersi se quest'ultimi credano ancora al presidente: ascoltando i cori che si sono levati dagli spalti dello stadio ieri e leggendo gli striscioni esposti durante la partita, la risposta sembrerebbe essere “no”.