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    Toromania: Cairo non crede all'Europa, ma i tifosi credono ancora in Cairo?

    Toromania: Cairo non crede all'Europa, ma i tifosi credono ancora in Cairo?

    • Andrea Piva
    La bandiera granata è stata ammainata, ora dalle parti dello stadio Grande Torino e del Filadelfia a sventolare è quella bianca, quella della resa. Alla possibilità di qualificarsi alla prossima Europa League non ci crede più nessuno: né la squadra, l'atteggiamento con cui è stata giocata la partita contro la Fiorentina ne è la dimostrazione, né Urbano Cairo, le sue parole al termine della partita non lasciano spazio a possibili altre interpretazioni. “Lasciamo perdere l'Europa League, quello era un obiettivo di Mihajlovic, quando cambi l'allenatore anche gli obiettivi cambiano” ha dichiarato il presidente granata che, dopo diverso tempo, è tornato a essere contestato.

    La curva Maratona ieri è stata in silenzio per quasi tutta la partita in segno di protesta, un silenzio interrotto solamente per rendere omaggio a Davide Astori e per contestare il presidente Cairo, invitato anche a vendere la società. D'altronde la delusione della tifoseria dopo l'ennesima stagione mediocre, ben al di sotto delle aspettative, è comprensibile: a  inizio anno era stato promesso un Torino che avrebbe fatto il Toro, che avrebbe lottato fino alla fine per andare in Europa e il patron granata si era persino sbilanciato affermando che quello che aveva costruito era addirittura il Torino più forte degli ultimi venti, trenta o anche quaranta anni. La realtà si è però dimostrata ben diversa.

    A dieci partite dalla fine del campionato la stagione del Torino, è già praticamente finita, neanche la batosta presa all'ora di pranzo dalla Sampdoria è riuscita ieri a rivitalizzare Belotti e compagni, nonostante una vittoria avrebbe potuto ancora mantenere viva qualche speranza di raggiungere al settimo posto. Il Torino all'Europa non crede più, non ci credono più nemmeno Cairo e i tifosi, ma ora c'è da chiedersi se quest'ultimi credano ancora al presidente: ascoltando i cori che si sono levati dagli spalti dello stadio ieri e leggendo gli striscioni esposti durante la partita, la risposta sembrerebbe essere “no”.

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